La Critica Politica - anno IV - n. 8-9 - 25 settembre 1924

LA LEGA DELLE NAZIONI E IL NAZIONALISMO 347 mente tutte le loro razze e popolazioni invece di favorirne alcune a scapito di altre, non v' è nessuna ragione per ritenere che vi sarebbero statimovimenti specificamente nazionali; vi sarebbero stati solo movimenti per l'acquisto di diritti civili e politici; ossia movimenti costituzionalistici .. fu perchè l'assolutismo di tali principi trattò diversamente le popolazioni della stessa loro razza dominante dalle altre, che la coscienza di questa,. promossa e inasprita dall'oppressione, reagì come coscienza nazionale e rivendicò il diritto ad una vita politica indipendente da coloro che non seppero riconoscere ad essa il diritto a condividere con loro la stessa politicità. I movimenti di nazionalità sono quindi un caso particolare dei· movimenti di libertà. Ove interi popoli si sentirono oppressi essi rivendicarono a un tempo il diritto a una vita collettiva indipendente e il diritto all'autogoverno; siccome però la rivendicazione del primo diritto. dovette precedere la seconda e fu la più difficile, la coscienza nazionale continuò e continua in essi ad essere e a parere qualcosa di più sacro ed importante che quella della libertà (1). · I popoli del continente sono quindi naturalmente nazionalisti prima e, al più, più o meno liberali e democratici poi. In Inghilterra, viceversa,. ove la coscienza nazionale fu plasmata nel corso dei secoli dalla lotta contro la Corona per la rivendicazione dei diritti individuali e della sovranità del Parlamento e dove i diritti così conquistati dal popolo inglese passarono senz'altro, in linea di massima, a tutti i sudditi della stessa Corona, pur se di altre nazionalità, la coscienza nazionale è una espansione della coscienza civica e del principio di libertà. In Inghilterra è avvenuto ciò che sul continente il piÌl diffuso e saldo feudalismo prima e il più continuato e perfetto assolutismo poi impedirono : il principio della libertà civica e politica ha preceduto, invece di seguire l'avvento della coscienza nazionale moderna ; condiziona questa invece di esserne condizionato. Ove e quando anche l' Ing~ilterra fu lenta od ostile nell'opportuna estensione del principio della libertà civica e politica ad altre razze o a colonie, si ebbero le guerre dell' indipendenza americana e il separatismo irlandese. Le guerre d' indipendenza e le secessioni sono sempre e dovunque solo reazioni a negazioni di diritti, a violazioni della legge d' interdipendenza: non sono mai come le rivoluzioni, cose buone in sè stesse, ma solo mezzi per ottenere in qualche modo ciò che non è possibile conseguire in altro. Il male massimo prodotto dall' oppressione è quello di condurre due parti d'una stessa società a disconoscere i vincoli di corresponsabilità che normalmente avvincono ogni essere (1) Queste constatazioni del Crespi coincidono pienamente con le tesi di Cattaneo e di Ferrari, che incitavano gli italiani a dare maggior peso alla ltberta che alla indipendenza. Chi è libero è anche indipendente. L'avere anteposto il problema episodio della indipendenza a quello fondamentale della libertà ha viziato tutto il processo del nostro Risorgimento nazionale e ha fatto sl che anche oggi la libertà sia in Italia una meta da raggiungere e non una conquista irrevocabile. ( la Critica). Bibliotec·a Gino Bianco I \

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