La Critica Politica - anno IV - n. 8-9 - 25 settembre 1924

LA RIORGANIZZAZIONEDELLO STATO 343 è necessario che anche i capi delle opposizioni sappiano che le campagne sono corse da sordi fremiti e che una scintilla potrebbe facilmente determinare una situazione gravissima. Cupi odii ancestrali; avversioni prof onde ali' urbanesimo potrebbero domani esplodere con travolgente foga, se l'occasione si presentasse e se· tutti non sentano il dovere della più riflessiva prudenza. Il problema più delicato di quest'ora è quello di indirizzare i contadini vers.o un'azione politica misurata e tollerante, rispettosa dei diritti altrui, conscia dei limiti che la civiltà pone a ogni contrasto sociale e a ogni lotta politica. La parte migliore dei proprietarii e affittuarii e dei loro agenti, quella cio'è che non si è. stupidamente compromessa con violenze, è chiamata ad esercitare un'alta funzione conciliativa e pacificatrice e ad esplicare un'azione politica volta alla difesa degli interessi rurali, che non sono affatto incompatibili con un regime veramente liberale e democratico, come qualcuno ritiene. Non è vero che gli agrarii tutti sieno fatalmente reazionarii : non è vero che gli agrarii debbano neces- •Sariamente trovare· la loro espressione politica nei conservatori e nei moderati lividi e gretti. I proprietarii medii e i piccoli proprietari hanno fra loro giovani usciti dalle Scuole superiori di agricoltura, tecnicamente competenti e politicamente moderni, che si dedicano con passione alla coltivazione più intensa delle terre e che possono a buon diritto rivendicare a se e alla loro classe una maggiore influenza nella vita politica, per la larga fiducia da cui sono circondati nel loro ceto e fuori di esso. Lo sbocco logico di una azione politica di questi rappresentanti moderni dell'agricoltura più progredita è, secondo il nostro pensiero, il movimento federalista, che a suoi canoni fondamentali pone la difesa strenua degli interessi rurali e regionali e la volontà recisa di togliere ogni prestigio alla demagogia parolaia e alla intolleranza faziosa, e verso questo movimento dovranno convergere anche le organizzazioni dei contadini e quelle dei piccoli proprietarii, quando esse possa~o ricostituirsi in un ambiente di libertà disciplinata. Le forze operose dei centri minori e quelle rurali, acquistando la coscienza della loro potenza, porteranno a questa riorganizzazione dello Stato, che non può essere elaborata dalla Commissione dei Quindici, chiamata a intensificare l'accentramento Statale e a studiare le formule giuridiche per accrescere il potere di un partito nella vita politica e sociale dell' Italia. I Quindici, per il mandato loro affidato e per i problemi a loro sottoposti, per l'ambient,e in cui sono chiamati a esplicare la loro opera, non possono certo darci lo Stato rurale e provinciale, di cui I' Italia ha bisogno per accrescere la sua potenza e la sua ricchezza. Noi che questo accrescimento vogliamo e che lo sappiamo possibile, facciamo appello ai produttori, perchè acquistino la loro indipendenza politica conquistino veramente lo Stato per la maggior gloria d'Italia. GIULIO PIERANGELI Biblioteca Gino Bianco I

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==