La Critica Politica - anno IV - n. 8-9 - 25 settembre 1924

.342 LA CRITICA POLITICA pure inconsciamente, costituendo il nerbo della Fanteria, che tenne con fermezza. le trincee. Il battesimo di dolore e di sangue creava al conta- ·dino il sacrosanto diritto a una maggiore e migliore partecipazione alla vita nazionale e gli dava un principio di maturità per l'esercizio del di1ritto stesso. I popolari in 1nolte z~ne dell' I~alia settentrionale, i socia1listi nell' Italia centrale e i combattenti nell' Italia meridionale trassero giovamento elettorale da questo risvçglio, e videro accorrere sotto le loro bandiere in folla le masse rurali, riuscendo ad appagare in parte le · Joro aspirazioni sentimentali. Il 1novimento, che si presentava tumultuario anche per la nevrosi generale lasciata dalla guerra, suscitò nelle valli del Po del Tevere e dell'Arno, ove fu più irruento, l'aspra diffi- .denza dei proprietarii, degli affittuarii e dei loro agenti ; impotenti a fronteggiarlo direttamente e a contenerlo nelle dighe della legalità minacciata dalla demagogia truculenta dei parolai, essi accolsero come arcangeli liberatori gli squadristi e ne indirizzarono le violenze contro i demagoghi parolai e contro le leghe, ricacciando così dalla scena politica i conta- ·dini. Fu· l'errore massimo della borghesia rurale, che perdeva così i contatti con i suoi collaboratori della produzione e scavava fra se e loro ,un abisso di odii: e fu errore irreparabile o quasi, perchè senza un'intesa con i contadini essa non era e non è in grado di difendersi dal fiscalismo ·statale e da un indirizzo di governo plutocratico, e doveva trovarsi quindi 1impotente _ad esercitare un' influenza sulla politica dello Stato. Per la sua tranquillità economica di un momento essa rinunciava alla dignità poliiica di classe e veniva meno al suo dovere di tutrice degli interessi rurali. · Il solco scavato dai proprietarii e dagli affittuarii venne purtroppo approfondito ancora dall'azione fiscale del Governo. De Stefani, partendo ida presupposti teorici caldamente approvati dalla sua burocrazia, senza -rendersi conto delle ripercussioni politiche e sociali dei suoi provvedimenti e della procedura sommaria seguita per gli accertamenti, colpì duramente i contadini con l' imposta sui redditi agrarii e con la forte limitazione della esenzione del vino consumato dai coloni dalla tassa rela- ·tiva, e crèò fra loro uno stato d'animo estremamente pericoloso. L'abo- .lizione generale della tassa sul vino decretata improvvisamente con effetto ' •dal 15 settembre difficilmente riuscirà a ca1nbiare q1:1esto stato d'animo • .La incognita maggiore della situazione italiana in questo momento è costituita proprio dallo stato d'animo dei contadini, ignorato anche ~all'orga~o quotidiano del partito popolare, che testè si rendeva garante ·dei propositi pacifici dei contadini : chi vive invece a contatto dei contadini sa che questo pacifis1no non esiste (I). La forte ,pressione politica. ,del fascismo contiene oggi entro dighe gli oscuri rancori, che fermentano negli animi dei contadini, ma nell' interesse supremo della civiltà italiana (l) Nella migliore delle ipotesi il contadino è oggi in uno stato di animo incerto: pronto a collaborare se trattato molto· bene, pronto a eccedere se urtato nei suoi interessi e nei suoi --sentimenti. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==