338 LA CRITICA POLITICA nel solito rischio che le Commissioni seppelliscano sotto la ponderosa mole delle relazioni le questioni sottoposte al loro esame. Il termine fissato doveva servire anche a fugare ogni sospetto che la < riforma costituzionale > costituisse solo un espediente interno di partito per I soddisfare contemporaneamente revisionisti ed oltranzisti, e per bene orientare con un appariscente < falso scopo » il tiro indiretto contro un invisibile bersaglio (1). Mentre essa lavora, senza che la stampa dibatta i problemi dell' indirizzo rurale e provinciale, non è inopportuno che. il nostro gruppo riaffermi e precisi le sue tesi, che, malgrado l' identità esteriore di alcune formule, non hanno alcuna affinità con quelle bandite dal Suckert e causticamente oppugnate da Giovanni Ansaldo. La profonda diversità fra la concezione nostra e quella _del Suckert non ha bisogno di illustrazioni. Il Suckert parte da premesse di autoritarismo i•ntransigente e quindi intollerante, mentre noi, partendo da premesse liberali, consideriamo dannosa ogni intransigenza e assurda ogni intolleranza : il Suckert ha una mentalità di partitante, e noi diffidiamo istintivamente di ogni partito, perchè nessuno di essi può avere il monopolio della Verità e della Giustizia, miti cui l'umanità tende senza poterli raggiungere. Egli parla di Stato unitario, e noi di Stato federale : egli identifica la provincia con i capi del fascismo provinciale, e i rurali con gli agrarii, mentre per noi la provincia è nelle diverse e molteplici energie locali che svolgono il loro lavoro al di fuori dei contrasti politici, ~ la campagna è prevalentemente costituita dalle masse contadine, c~e faticosamente arano la terra e tenacemente risparmiano, accrescendo giorno per giorno la ricchezza nazionale. La costituzione di uno Stato unitario in Italia fu forse una necessità · imperiosa, per cacciare lo straniero ed abolire il potere temporale dei pontefici senza turbare gravemente l'ordinamento sociale esistente; nei primi decenni dell'unità italiana questo ordinamento potè non riuscire soverchiamente oppressivo, per le limitate funzioni dello Stato e per l'esistenza di una classe dirigente patriarcale legata da saldi vincoli affettivi ai diversi campanili, tradizionalmente onesta nel senso più lato della parola. Con lo sviluppo del fenomeno plutocratico e burocratico lo Stato unitario ha mostrato tutte le sue tare : da ·un lato la burocrazia I • ha obbedito alla sua legge interiore, moltiplicando le funzioni statali e attribuendosi una capacità direttiva superiore di gran lunga a quella reale : dall'altro la plutocrazia, con le imprese bancarie e con le industrie protette, vi ha portato il suo virus di corrutela spregiudicata, influendo (1) Il Direttorio non ha tenuto conto del termine perentorio fissato dal Consiglio nazion·a1e, e non ne ha fatto cenno nella partecipazione di nomina ai Quindici. Ha inoltre esteso il compito della Commissione, dandole il mandato specifico di disciplinare le banche e la stampa e di apprestare una legge contro le associazioni segrete: e, perchè Michele Bianchi non si dolesse troppo della sua esclusione dai Quindici, ha collo'cato in prima linea la proposta dell'unico voto di fiducia del Parlamento al Ooverno. ·Biblioteca Gino _Bianco
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