La Critica Politica - anno IV - n. 8-9 - 25 settembre 1924

336 LA CRITICA POLITICA È necessario quindi che gli aderenti siano bene affiatati e si tengano a contatto per poter svolgere un'azione uniforme. L'azione di ciascuno dovrà essere volta, intanto, a contrastare le tendenze oligarchiche e statolatre ovunque si manifestino e, in ogni caso, a combattere con inesorabile rigore l'arrivismo e il facilonismo per modo che sulla bilancia politica abbiano a pesare solo la competenza, la preparazione, la serietà dello studio e delle intenzioni. e) L'opera dei gruppi si svolgerà altresì: a promuovere in ogni regione la costituzione di un'associazione regionalista e in og.ni 1nodo a prendere tutte quelle iniziative (culturali, artistiche, economiche) che possono servire a ravvivare 1~ tradizioni e i sentimenti regionali e la passione pe.r le cose locali; a incoraggiare il raggruppamento e l'organizzazione di tutti quegli interessi che chiedono dì essere liberati dalla tutela e dal- . l' oppressione dello Stato centralista; a una sistematica opera di propaganda con conferenze, conversazioni e diffusione di pubblicazioni adatte allo scopo. La nostra rivista si assume, naturalmente, il compito di raccogliere le· adesioni e di facilitare la costituzione dei primi gruppi mettendo in comunicazione tra loro gli aderenti di ogni centro. Siccome però non intendiamo costituire una chiesuola per noi o a profitto della nostra pubblicazione, avvertiamo che i gruppi saranno di < Critica Politica> solo per quel periodo di tempo che sarà necessario a raccogliere un numero rispettabile di adesioni e a preparare un Convegno nel quale la loro organizzazione prenda nome e forme concrete e definitive. "LA CRITICA POLITICA]/ GLI SPIRITUALISTI .... DANNUNZIANI È il momento delle presentazioni. Escono fuori adesso anche gli spiritualisti di D'Annunzio. Cosa abbiano costoro da dire di nuovo non sappiamo. Sappiamo però che ,il Dannunzianismo è il fratello spirituale del Fascismo, alla educazione ed al successo del quale Gabriele D'Annunzio - « venturiero senza ventura• - ha molto contribuito coi suoi « messaggi», colle sue « sagre >, coi suoi « colloqui colla folla>. Teschi, pugnali, alalà, sotto tutti simboli e gridi di guerra forgiati alla fucina dannunziana. Ad ogni modo il disorientamento politico è già tale in Italia che non c'è proprio bisogno che ad aumentare la confusione delle idee si aggiungano anche i dannunziani. Basta, basta con il futurismo, l'arditismo t la poesia in politica! 01' Italiani si sono trastullati abbastanza ed hanno ora urgente bisogno di concludere. D'Annunzio almeno l'ha capito ed è ritornato alla letteratura. Vedano di capirlo pure i suoi discepoli I Biblioteca Gino .Bianco

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