La Critica Politica - anno IV - n. 7 - 25 luglio 1924

290 LA CRITICA POLITICA organizzazione interna. Bisogna superare questa contraddizione caratteristica della nostra vita politica e s'~ciale, per cui chi grida democrazia meno la rispetta e la pratica, e la libertà è da ~iascuno invocata in quanto• serve e nel momento in cui serve. Il fascismo ha pure qualche ragione di rimproverare coloro che gli muovono opposizione in no1ne della libertà, di non praticare per proprio conto nè l'una nè l'altra. Ed infatti è; così. Conquistiamo pure - poichè. è necessario, poichè è ragione di vita. per tutti - la libertà nello Stato; ma che tutte le associazioni fra cittadinidebbano anche uniformarsi strettamente alla legge che nello Stato. regola il. sistema di elezioni e di rappresentanza ed _attuare nel loro senso un re-· gime liberale. OLIVIERO ZUCCARINI I nostri "·gruppi ,, L'annuncio che intendiamo costituire dei « Gruppi » tra gli amici di Critica:· · Politica ci ha procurato parecchie lettere di adesione e d' incoraggiamento. Siamo mòlto lieti di vedere che i consensi per l'opera nostra e per le nostre idee sono più numerosi di quelli che aspettavano. Desideriamo però precisare bene fin da ora che non abbiamo nessuna intenzione di costituire una nuova chiesola,. un nuovo frazionamento nella già troppo frazionata organizzazione politica del paese. Al contrario vogliamo prepara.re un terreno sul quale molti possano incontrarsi e lavorare insieme : cioè costruire. Ma lo vogliamo preparare solidamente, senza lasciarci fuorviare dalla preoccupazione del successo immediato .. Ecco perchè non chiediamo adesioni formali al programma generale della lotta antifascista, la quale - tanto. per precisare - non ha proprio bisogno di _ nuove bandiere e di nuove formazioni. Chiediamo invece adesioni e consensi ar programma d'idee che da quattro anni svolgiamo sulle pagine di questa rivistaAvvertiamo inoltre che di tutte le adesioni ricevute abbiamo preso buona nota CLASSICISMO E.... NEUROPATIA " /\;'on la ponderatezza, la calma e la matura riflessione, prima di parlare ed agire, sulla realtà quale è, non la misura, la forza tranquifla o la: tranquillità forte, l'aequanimitas; non, insomma, i caratteri con cui si designa la classicità. Ma impeto irriflessivo, capricciosa e tumultuaria violenza di parole e di atti, divergenza da un giorno all'altro, conie l'umore detta, di' direzione e di linguaggio, impulsività e celebrazione di essa, slanci " dinamici" verso ntete iniprecise, nebulose, cangianti, non segnate con spigoli precisi dal senno chiaro e adulto, Sturm und Drang, romanticismo. Se « romantico" è l'antitesi di "classico"' siamo proprio agli antipodi della romanità,. che viene, sì, contraffatta con le parole, con gli atteggiamenti esteriori, con le " stilizzazioni" del viso e le pose del corpo, nia dal cui spirito si è mille· miglia lontani. io stesso elevamento della " Giovinezza ,, perchè tale, alla direzione politica, è ciò che si può pensare di più antitetico alla classicità,. dove " persona investita dell'esercizio del potere ,, e Senex sono sinonimi, e il pericolo del Governo dei giovani è espresso dalla constatazione maximas respublicas ab adolescentibus labef actas. Nulla, non parlo dei cortei ma dei fatti e degli aninii, che somigli alla severa compostezza classica. Molto che ricorda t incompostezza e la nervosa· agitazione d'ogni " decadentismo ,,, se non richiania addirittura alla mente· una clinica neuropatica ,,. - GIUSEPPE RENSI BibliotecaGino Bianco

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