La Critica Politica - anno IV - n. 7 - 25 luglio 1924

• NOTE E COMMENTI La situazione. A un mese dal delitto la situazione è più oscura che mai. La coscienza nazionale non è soddisfatta, non può ritenersi soddisfatta. Il cada vere non si ritrova. Continuano le indagini e la istruttoria, ma s' incomincia a dubitare seriamente dei risultati. Non si vede dove le responsabilità potranno essere nettamente divise tra coloro che sono dentro e quelli che restano fuori. La magistratura può fare un processo, non può fare una rivoluzione .. Vi fu un momento, nei primi quin- . dici giorni, in cui il fascismo si senU perduto e si fece ren1issivo, conciliante, largo di promesse e di assicurazioni. E il Senato ascoltò e sanzionò col suo voto i nuovi _propositi annunciati dal Duce. Oggi il tono è lutto diverso, forte, violento, aggressivo. Si ritorna a parlare con insistenza di una seconda ondata e si fanno, a ·ripetizione le grandi adunate dimostrative, come prima della< marcia su Roma >. Un articolo del Popolo d'Italia (12 luglio) viene a confessare che la situazione del fascismo è stata salvata dalla 4: lungiveggente ' strategia politica > del duce, che < Mussolini, capo della rivoluzione, è uscito dalla crisi, adottando un· gioco>, e che adesso il gioco è finito e .< incomincia un altro rnese >. Quale mese? I capi del fascismo si fanno delle illusioni, evidentemente. Le condizioni fortunate eccezionali che li hanno portati al potere li rende ottimisti sulla entità e sulla consistenza effet- ·Biblioteca Gino Bianco tiva delle loro forze. Sono saliti in un momento di smarrimento dello spirito pubblico simil~ a quello che si determinò nel nostro esercito dopo Caporetto. Ma Io stato dello spirito pubblico non è più quello ·di un anno addietro. Ciò è positivo. . Le opposizioni possono anche avere assai male manovrato. Vi fu una ora in cui per vincere si trovavano < nelle migliori condizioni di tempo, di luogo, di animo >. Bastava osare 1 Siamo su ciò dell'opinione stessa dell'autore dell'articolo del Popolo d'Italia. Furono deboli invece quando dovevano essere energiche e la loro dichiarazione collettiva è una povera cosa, inferiore al momento e all'aspettativa. Verissimo. Ma sarebbe somma imprudenza per il fascismo provocare quella battaglia che non c' è stata. Il fascismo, invece di riacquistare il senso della misura e dell'opportunità, lo va perdendo ogni giorno._Si direbbe quasi che abbia fretta di farsi liquidare. I provvedimenti contro la stampache non hanno pr·ecedenti nè all'interno, nè all'estero - sono stati un errore colossale. Nei loro effetti rappresentano per il fascismo un altro " affare Matteotti n• Quanto è vero che un errore ne tira dietro un altro I I liberali, i fiancheggiatori, tutti coloro che il Popolo d' Italia chiama in questi giorni sdegnosamente < i profittatori del fascismo> si domandano preoccupati dove si va a finire e provvedono a separare fin d'ora le responsabilità. Le opposizioni hanno abba~donata la Camera, ma già una nuova opposi-

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