La Critica Politica - anno IV - n. 7 - 25 luglio 1924

.. IL DECRETO SULLA STAMPA 321 Il decreto legge non stabilisce una cosa molto nuova ; esso constata iehe gli italiani non hanno libertà di stampa, che vi han rinunciato dal 1915, che non hanno lottato mai per ristabilirla davvero. Per dimostrare quali effetti disastrosi per il paese e per lo stesso partito al potere, avrà questo decreto, basterà adoperare le parole di un grande spirito, di colui che Mussolini ha chiamato " maestro " e che ha avuto il merito di fare senatore : Vilfredo Pareto. In alcune sue pagine, che Giovanni Preziosi, fascista e direttore di un giornale fasci sta, volle chiamare il testamento di Vilfredo Pareto, così egli si esprimeva a proposito delle voci ~orrenti, fin da allora, di una restrizione del diritto di stampa: " Governare col solo consenso della maggioranza, sia pure grandissima, non si può perchè occorre tenere a segno i dissi_denti. Governare con la sola forza a lungo neppure si può. Occore dunque sapere se c'è il consenso, almeno implicito dei più. Perciò è utilissima una Camera (utile anche il referendum) indispensabile un'ampia libertà di stampa. Errore grande del secondo Impero, in Francia, fu di toglierla quasi interamente. A che ha giovato allo zarismo di averla negata del tutto? Attenti dunque a non cedere alla tentazione di limitarla notevolmente. Lasciate stare tutte le vanità di -cui sono tipo i proèessi alla letteratura " immorale " sovversiva, diretta a ispirare " odio e disprezzo " al Governo, occ. Lasciate gracchiare le cornac- , iehie, ma siate inesorabili a reprimere i fatti. Chi li vuole compiere, sappia .che la forza lo colpirà senza misericordia .... e il più delle volte non si proverà neppure a compierli. Vi sono grandi correnti di sentimento che mai scompaiono, sebbene possano apparire più o meno alla superficie. " Di questo genere sono la corrente della fede e quella dello scetticismo, dell'ideale e del materialismo, della religione positiva e del libero pensiero (che è poi anch'esso una religione). Si inganna chi crede poterle sopprimere. Sotto l'ideologia democratica scorreva la corrente del fascismo, che dilagò poi alla superficie. Ora sotto di essa, rimane la corrente avversa. Attenti a che, a suà volta non dilaghi 1 Attenti a non darle forza con il volerla fermare del tutto 1 I peggiori nemici di un ordinamento sono .coloro che vogliono spingerlo agli estremi. Esempio tipico è quello degli ultraroyalistes al tempo della Restaurazione in Francia. Essi furono fattori importanti della caduta di quella Monarchia che bramavano di difendere n· La libertà di stampa è da concepirsi come l' igiene. La mancanza di libertà di stampa accresce le notizie false, correnti senza controllo; toglie •confid~nza nella giustizia; aumenta la forza delle opposizioni ; acuisce l'abilità e la finezza delle polemiche e l' insidia delle parole ; diminuisce il valore del paese, che non la possiede, all'estero ; mortifica ed avvilisce i migliori ed insieme esaspera i peggiori ; rende più facile la truffa politica, più sicuro di sè l'affarismo ministeriale, più impudente ed impunito l' imbroglio bancario, e quindi più costosa la vita, crescendo i rischi ed aumentando le mancie politiche. La stampa cattiva no'n sarà repressa, la migliore sarà depressa. Il decreto italiano è peggiore di altre leggi restrittive, perchè fon- .dato nell'autorità dei prefetti, organi servili di parte da troppi anni perchè ~i possa attribuire loro l'imparzialità mitica del magistrato. Il decreto avrà ~unque pessimi effetti. Se il paese ascolta più facilmente i giornali violenti, Biblioteca Gino Bianco

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