I ' L'ERROREDI MILLERAND 317 - gioventù fecero ardita prof essi one di principt avanzati ed innovatori. Prima ancora d'essere prescelto dall'Assemblea di Versailles a Presidente della Repubblica, egli annunciò il programma di una necessaria revisione della Costituzione dello Stato ; e, quantunque non dicesse esplicitamente quali innovazioni volesse proporre ed introdurre nel regime repubblicano, si sapeva eh' egli riteneva opportuno di conferi re al Presidente una maggiore libertà d'azione ed una più effettiva autorità, specie nel campo della politica estera. Ancora alla vigilia della sua elezione, nel momento stesso in cui dichiarava di accettare la candidatura, essendo egli Presidente del Consiglio dei ministri, il Millerand ripeteva questi concetti, assicurando, tuttavia, che gli eventuali ritocchi alla Costituzione si sarebbero dovuti ri;nandare a tempi più tranquilli, quando il trattato di pace fosse stato interamente applicato : per il momento, aggiungeva, con una migliore interpretazione dei testi costituzionali sarebbe stato possibile di offrire al Presidente i mezzi d'intervenire più efficacemente nella condotta della politica estera, allo scopo di assicurarne la continuità. Il Millerand era forse indotto ad enunciare questo progetto a seguito delle polemiche svoltesi in Francia intorno ai trattati di pace, sui quali l'influenza dell'allora Presidente della Repubblica, Poincarè, non avev.a potuto farsi utilmente sentire, inquantochè lo stesso Presidente non era stato sempre tempestivamente informato dal Clemenceau e dal Tardieu_ sulle trattative in corso e sugli accordi raggiunti, - come il Poincaré, divenuto giornalista e polemista robustissin10, ebbe occasione di dire e di deplorare, nelle sue posteriori discussioni con l'uomo di . fiducia di Clemenceau, con Andrea Tardieu. Oppure, come giudica Lloyd George con la sua indiavolata ironia, influì sul Millerand la vista del presidente Wilson e degli amplissimi potei-i di cui l'eletto degli americani è' costituzionalmente investito, a fargli desiderare una maggiore estensione dei poteri, delle responsabilità, dei diritti attribuiti al Presidente della Repubblica francese dalla Costituzione del 1875. Fatto sta che, a malgrado di queste compromettenti dichiarazioni, il Millerand fu chiamatò dall' Assemblea di Versailles a succedere allo sventurato Paolo Deschanel. Raimondo Poincarè, che pure s'era vivamente doluto di non essere stato sufficientemente informato dal governo responsabile circa lo svolgimento delle trattative internazionali quando la Francia stava per concludere la pace, forse più flessibile o più avveduto o più cauto del Millerand, scrisse diffusamente intorno ai gravi accenni racchiusi nelle parole dette con insistenza dal suo successore; e la sua indagine sulle origini della Costituzione e sulla evoluzione della pratica costituzionale in Francia, finiva con un consiglio di moderazione e di prudenza, che Alessandro Millerand non seppe intendere nel suo intimo significato·: Quieta non movere. Non toccare, avvertiva l'ex-Presidente, quello che nacque dopo lunghe appassionate discussioni ; quello che si consolidò attraverso lotte perigliose, durante cfnquant'anni di fortunato esperimento repubblicano ; ✓ Biblioteca Gi o ~Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==