La Critica Politica - anno IV - n. 7 - 25 luglio 1924

QUALCHE IDEA SULL'ORDINAMENTODELLO STATO 287 torità dello Stato ne uscirebbe rafforzata, piuttosto che diminuita. Da quel momento anzi lo Stato rappresenterebbe davvero una potente forza unitaria in qu'1;nto tutte le forze, tutti gl' interessi troverebbero in esso, anzichè una ragione di contrasti e di lotta, una garanzia reciproca di autonomia e di libertà. La funzione legislativa del Parlamento sarebbe effettiva, consapevole e non una finz_ione ad uso e consumo del potere ese- -cutivo e della burocrazia. Il Deputato non si troverebbe, come adesso, abbassato alla condizione di procuratore di affari e di sollecitatore di ,piccoli interessi locali. Essendo l'attività statale limitata, anche il controllo .parlamentare sarà facile, mentre oggi è una cosa praticamente impossibile per la somma degli affari che dallo Stato dipendono, per la complessità dei bilanci che occupano ogni anno volumi grossi di migliaia di pagine, irti di cifre e complicati da i più svariati artifici contabili. La vita pubblica stessa si moralizzerà e il valore politico del deputato sarà giudicato in base alla cura che avrà avuto degli interessi generali e non già ai servizi resi agli interessi particolari. Coloro che si preoccupano seriamente delle sue sorti sono pregati di riflettere che solo cosl il sistema rappresentativo potrà essere salvato o, per essere più esatti, ristabilito : separando nettamente la politica dagli interessi. Lo Stato acquisterà enormemente in dignità, in prestigio, in stabilità, il giorno in cui non si attribuirà altri compiti oltre quelli di amministrare la giustizia, difendere la nazione, rappresentarla di fronte all'estero, essere elemento di fusione e di coordinamento nazionale. SERVIZI. Per Servizi intendiamo la sistemazione degli interessi nel quadro della vita generale e la loro separazione dalla politica. -In altri termini : gl' interessi posti al governo di se stessi e chiamati a bastare a se stessi I Non si capisce proprio perchè lo Stato debba sostituirsi agli industriali, ai commercianti, agli operai in cose nelle quali questi, come i più interessati, sono anche i meglio indicati a fare e cioè i più competenti. Non v'è W1a ragione superiore di utilità nazionale per cui l' intervento dello Stato possa invocarsi e giustificarsi. L'agricoltura, I' industria, il commercio, il lavoro, in quanto provvedono al proprio interesse .e al proprio miglioramento, provvedono anche all' interesse e al progresso di tutta la nazione. E finchè vi provvedono a proprie spese, cioè con i propri mezzi, la collettività nulla ha da temere da essi. Quattro servizi - Agricoltura, Industria, Commercio, Lavoro - organizzati regionalmente e nazionalmente. L'organizzazione base di ogni servizio dovrebbe essere regionale in quanto ciascuna regione ha caratteristiche economiche proprie e interessi distinti facilmente raggruppabili. In quanto poi tra le varie ec0nomie regionali esistono rapporti di soli- •darietà, necessità di scambio, utilità da realizzare in comune, ogni servizio si dovrebbe organizzare nazionalmente su basi federali. Si avrebbe Bibl"o eca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==