L'ASSOCIAZIONE DEI COMBATTENTI 311 di. un organizzazione autonoma e autonomista,' a non raccogliere il suo grido,,. mentre questo fu udito e suscitò discussioni e interesse nel Nord. Colpe ed errori di tattica possono essere equamente divisi fra sardi e meridionali, ma è anche certo che il Mezzogiorno preferi lasciarsi conquistare dal fascismo, mentre ancora la Sardegna si dibatte disperatamente. Da ciò risulta la conferma di una verità storica ; essere i sardi non m.Jridionali, e divisi da questi ultimi per una precisa differenza di temperamento che ne fa un gruppo a parte, a dio spia:... centi e a li nemici suoi, gli occidentali d' Italia. Risulta inoltre che il sottile legame costituitosi fra Liguria e Piemonte in cento quaranta anni di vita comune e a ppartata dal resto d' Italia, non si è ancora spezzato. RUIT HORA Intanto l'offensiva fascista martellava l'alta Italia. Presi dal panico, molti rosst si ricordavano d'aver combattuto. Il dischetto bleu, con l'elmetto verde, diventava il paraguai. I democratici che prima avevano riscaldato nel seno il giovane partito, e non sapevano ora condividerne le responsabilità, seguivano con inquietudine il suo crescente sviluppo e le sue gesta. Pure, ancora acciecati dal rancore contro i socialisti, non osavano combatterlo, e Domizio Torrigiani, con divertente ingenuità, mandava ancora le sue .... circolari, chiamiamole cosi, alle logge, chiedendo in istile sibillino se avessero notato l'esistenza di qualche movimento pollitico di grande avvenire fra i giovani, e se ritenessero opportuno secondario, per tenere la Massoneria a contatto con le vive forze della nazione. Più agile nei movimenti, e più spregiudicata, la congrega di Piazza del Gesù aveva cambiato decisamente bandiera, e buttato a mare il nittismo, ora che Nitti non contava più nulla, si era data a far la collezione degli uomini illustri del fascismo,. offrendo loro gli scanni lasciati vuoti nelle camere superiori dai vari Cuccia caduti oramai in disgrazia. Nell'aprile 1922 già si delineava lo schieramento strategico del fascismo. La manovra puntava con azione rivoluzionaria su Roma. In Sardegna, dove il Partito d'Azione viveva come il prodotto di un particolare clima storico, si iqiziava la campagna antifascista. I primi nuclei del littorio, sorti fra studenti liceali per effetto delle letture dei giornali del continente, venivano aspramente combattuti. In continente tutto il movimento dei combattenti andava alla deriva. In Puglia,. Basilicata e Campagnia s'era ormai liquefatto, in Sicilia era dilaniato da beghe di campanile. I Molisani sorti a partito, quasi per compiacenza verso gli alleati sardi, turbati dalla campagna che contro questi ultimi accusati di separatismo s'era iniziata su diversi giornali d' Italia, tentennavano, e già facevano l'occhio, di triglia al fascismo. La crisi si avvicinava a grandi passi. La marcia su Roma pose termine ad una situazione incerta di una associazione abulica, priva di vita morale, d' uno scopo. Inetta a darsi una vita propria, giacchè il Rinnovamento, e poi il Partito d'Azione sarebbero stati espressione di una volontà germinata dal suo seno, ritornava per forza d' inerzia ad essere quello ch'era stato nei primi anni di vita,. cioè serva del governo. Caratteristica di questo secondo periodo è la graduale conquista dei posti direttivi dell'associazione da parte dell' Italia Settentrionale. Le sparute pattuglie del 1919, del tempo in cui l'esser st&to combattente non era titolo di merito Biblioteca Gino Bianco
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