La Critica Politica - anno IV - n. 7 - 25 luglio 1924

286 LA CRITICA POLITICA riti preveggenti, come il Cattaneo, videro un'insidia mortale per l'istituto rappresentativo e per la libertà - era ben lontano dalle attuali proporzioni di sviluppo. E l' intervenzionismo economico e sociale, all'ombra del quale dovevano sorgere e svilupparsi interessi parassitari numerosi e potenti, non era entrato nella pratica dei governi. Il sistema rappresentativo ha cioè una responsabiliià relativa nella situazione attuale le cui vere cause sono nella molteplicità e complessità dei compiti che lo Stato si è assegnato. L'opinione pubblica aveva avvertito tale verità, del resto assai evidente. Ci fu un momento in cui era comune convinzione di molti partiti che fosse necessario decentrare, svuotare Io Stato di molte funzioni; come disse Mussolini allorchè prese in mano le redini del governo per fare poi precisamente l'opposto di quel che aveva annunciato. Se adesso si preferisce non parlarne non è perchè si sia mutato parere. L'esperienza degli ultimi mesi ha anzi rafforzato enormemente tale convinzione. È solo tenendo conto di una esperienza che consideriamo compiut~, degli orientamenti della opinione pubblica e delle esigenze di libertà sempre crescenti e che sono esigenze di autonomia, che noi ci proviamo a fissare alcune linee entro le quali potrebbe formarsi il nuovo equilibrio. Lo facciamo anzitutto per precisare le nostre idee. Poi per dimostrare quanto lo svolgimento della crisi dello Stato verso una soluzione possa presentarsi se1nplice e facile quando a condurlo siano preoccupazioni di libertà e cioè esigenze a tutti comuni piuttosto che aspirazioni e appetiti particolari di gruppi e di classi. * * * Ecco dunque, sinteticamente perchè abbiamo maggior forza di precisione e formino oggetto di discussione, le nostre idee. Riconosciuta l'incapacità dello Stato a riassumere e dirigere le funzioni politiche economiche sociali e amministrative si deve addivenire ad una separazione netta della politica dall'economia e dall'amministrazione. Ci sembra che la ripartizione potrebbe essere questa : Politica, Servizi, Amministrazione. POLITICAL. o Stato deve essere politico e solamente politico, restituito cioè alle funzioni che è suo esclusivo compito esercitare, essere nella sua espressione visibile lo Stato di tutti, lo Stato giuridico. Gli affari dello Stato si potrebbero riassumere in quattro Direzioni politiche o Ministeri, cinque al massimo : Giustizia e sicurezza interna - Difesa (Guerra e Marina) - Affari Esteri - Finanza e Tesoro dello Stato. S'intendono compresi negli affari esteri anche i rapporti commerciali. L'ufficio dell'Assemblea legislativa, dalla quale dovrebbe sortire il Governo, si troverebbe in tal modo enormemente semplificato. E l'auBiblioteca Gino· Bianco

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