La Critica Politica - anno IV - n. 7 - 25 luglio 1924

I~ PROGRAMMADEI GRUPPI DI " RIVOLUZIONE LIBERALE " 299 gere una politica che efficacemente tuteli il risparmio, 1ninato dal fiscalismo e rapinato dalla plutocrazia bancaria, e dia alla terra quegli investimenti di capitale capaci di permettere un più intenso lavoro. Piccoli industriali, agricoltori, artieri, lavoratori qualificati devono trovare un terreno d' intesa in queste direttive politiche antitetiche a quelle oggi prevalenti: l'accentramento statale porta con se da un lato la pressione fiscale, che impoverisce l'agricoltura, la piccola industria e l'artigianato, e dall'altro canto la• prevalenza plutocratica, che le sue fortune trae dai giuochi di borsa, dai lavori pubblici grandiosi, dagli armamenti: il bersaglio è individuato per noi, e ad esso occorre l!lirare. Terza premessa del Gobetti è la sostituzione ai governi personali di un regime di moderna democrazia fondato sulla rappresentanza proporzionale ed espresso dalla libera lotta dei partiti. Io (e parlo in prima persona, perchè sono un eretico anche per molti amici) nego alla rappresentanza proporzionale ogni valore democratico, e nego ai partiti ogni capacità moralizzatrice della vita pubblica. Nello Stato moderno -- che è ~ccentratore - i partiti si modellano sullo Stato, e sono anch'essi accentratori : in essi i politicanti prevalgono sugli onesti e su quelli che hanno il senso della responsabilità e del limite : i maneggiatori dei partiti, per istintive affinità, vivendo lontani dal flusso della produzione si affiancano ai burocratici e alla plutocrazia, e ne divengono, coscientemente o no, gli strumenti. La rappresentanza proporzionale - sia essa genuina come nel 1919 o deformata come nel 1924 - dà l'onnipotenza ai maneggiatori dei partiti, con conseguenze disastrose : l' Italia fatta di piccoli centri e di vaste campagne viene rappresentata politicamente solo dai grandi centri urbani o 1neglio dalle clientele incrostatesi attorno alle Direzioni dei partiti, e ne escono Parlamenti di comparse. I pletorici gruppi del partito socialista e del partito popolare nel 1919 e nel 1921 erano in maggioranza costituiti da autentiche nullità, boriose tanto più quanto più erano inette: della pletorica maggioranza attuale, eletta dai quadrumviri, Mussolini ha dato un giudizio lapidario, che non può essere cancellato neppure dal contegno che essa tenne all' indomani del delitto Matteotti, quando mostrò di avere il senso delle sue responsabilità. La recente storia del predominio politico dei partiti e la recentissima esperienza della rappresentanza proporzionale sconsigliano decisamente ogni ritorno a simili rimedii. Al partito ·politico di massa va sostituito il gruppo di cultura politica in contatto con le organizzazione sindacali e cooperative (1): alla rappresentanza proporzionale va sostituita una rappresentanza di enti locali costituita su base diversa dall'elettorato individuale, ideologicamente falso e praticamente fallito. La quarta premessa sulla politica di dignità nazionale nei rapporti internazionali è forse troppo scheletrica, ma risponde indubbiamente nel . (1) Marx cosl concepiva il partito comunista. ., Biblioteca Gino Bianco

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