La Critica Politica - anno IV - n. 6 - 25 giugno 1924

246 LA CRITICA POLITICA Chiesa e Stato È risaputo che uno degli obiettivi del Governo fascista è quello di giungere al riavvicinamento fra Chiesa e Stato, e che questo obiettivo viene ostentatamente messo in mostra, nei discorsi parlàmentari e in tutte le manifestazioni ufficiali: è altrettanto risaputo che se questo filo-cattolicismo governativo ha fatto presa sul Principe Boncompagni presidente del Banco di Roma e sull'on. Martire, sindaco dello stesso Banco, non è stato contraccambiato in alcun modo dal Vaticano, che le concessioni governative considera solo come parziali restituzioni. A dimostrare il vero stato d'animo della gerarchia ecclesiastica nei confronti dello Stato (non nei riguardi del fascismo) ci pare possano servire due episodii. Con le modificazioni alla legge sulle opere pie è stata accelerata la procedura per le trasformazioni nel fine delle opere pie stess~ ;-il Vaticano ha visto in queste disposizioni una minaccia contro le Confraternite, e i gior- . nali cattolici hanno combattuto vivacemente il provvedimento governativo,. riuscendo ad ottenere che con circolari riservate le Prefetture sieno state invitate a non dar corso a proposte di trasformazione senza avere ottenuto il parere della competente autorità ecclesiastica e che il nuovo Ministro dell'Interno abbia promesso di sospendere addirittura l'applicazione deJla legge. Come risponde la Chiesa a questa remissività dello Stato? Un vescovo del vecchio Stato pontificio, insignito della Commenda mauriziana, ha pubblicato un Decreto, col quale richiama le Confraternite della Diocesi alla sua esclusiva e diretta dipendenza, avoca & sè la facoltà di ammettere e di escludere i soci anche contro le disposizioni degli Statuti delle Confraternite, intima che a lui si presentino i bilanci preventivi e i conti consuntivi perchè egli possa modificare le erogazioni di spesa, e commina la scomunica a quei confratelli che ricorrano alle autorità civili contro i suoi provvedimenti. Con altra legge si sono date disposizioni per facilitare l'affrancazione dei censi, canoni enfiteutici ecc., a credito di privati e di enti; un Capitolo di una cattedra ha disposto che gli enti religiosi - confraternite, ecc. - non consentano ad affrancazioni con le norme della legge; all'obiezione che i debitori volendo eseguire l'affrancazione potrebbero convenire in giudizio le confraternite e farle condannare alle spese del giudizio, si è risposto: sia pure: cederemo alla forza maggiore I I due episodi dimostrano chiaramente la mentalità delle autorità ecclesiastiche, assolutamente irriducibili nel loro proposito di sottrarsi all'osservanza del diritto comune e decise a riconquistare nella Società civile una posizione di privilegio. È questa mentalità tenace che fa risorgere il vieto anticlericalismo. F. ARIELI Gli amici specialmente hanno il dovere di aiutarci a diffondere questa rivista e a rafforzarne le basi I Bibliotec Gino Bianco

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