La Critica Politica - anno IV - n. 6 - 25 giugno 1924

\ RECENSIONI 283 RECENSIONI VINCENZO MICELI : Il partito f a~cista e la sua funzione in Italia. Mi• lano, Casa Editrice: <Imperia>. - L. 8,50. L'autore tiene ad avvertire che non è iscritto ad alcun partito, che si è sempre tenuto lontano dalla politica attiva, che non aspira a conseguir posti o impieghi, nè a conquistare fama o fortuna. Se è cosl poteva ancl_te risparmiarsi di scrivere questo volumetto, che sul fascismo e sulla sua funzione nulla dice di nuovo e d' interessante. Lo scritto si apre con un capitolo sui difetti della nostra razza che il fascismo si è assunto di correggere e di eliminare, avendone per farlo - secondo l'autore - tutte le qualità necessarie. Due capitoli sono dedicati al Partito socialista e al Partito Popolare, uno ad enumerare le qualità del fascismo (compatezza, spirito di disciplina, patriottismo, senso di solidarietà, _ ,forza arm~ta) e un altro capitolo a cercarne il programma. L'ultimo capitolo è destinato ad indicare i pericoli che possono minacciare il ( fascismo e che sono indicati cosl: indisciplina, intransigenza ed esclusivismo, eccessiva pressione dell'autorità centrale, abuso del potere, confusione tra i poteri dello Stato e quelli del partito, eccessiva complicazione dell'organismo cMartito. Ma con quanta prudenza vi si accenna e con quanta preoccupazione di non dispiacere I Così che questo capitolo pub chiamarsi il capitolo dei <peraltro> e dei < d'altra parte> tanto l'autore si preoccupa di escludere la possibilità per il fascismo dei pericoli che egli enumera. Di fronte a un solo pericolo l'autore si arresta dubbioso: e se per un caso qualunque il partito venisse ad esser privato del suo capo ? È questo il punto oscuro del fascismo - egli osserva. Precisamente, ma appunto perchè esso non è nella vita italiana quello che presume di essere. Nella domanda il fascismo è giudicato. PAUL H.l).ZARD: L' /talie vivante. Paris, Librairie Perrin et C.ie. - Fr. 7. Molti sono gli stranieri che vengono in Italia, pochi quelli che si preoccupan~ di conoscerci e, tra quei pochi, pochissimi quelli che riescono a conoscerci forse perchè ciò riesce pure a noi particolarmente difficile. Tra quei pochi che banno cercato di mescolarsi alla nostra vita e di capirci è Paul Hazard. Non oseremo affermare che egli sia riuscito a vedere l'Italia com'è. Quella che si vede in queste sue corrispondenze italiane è anch'essa· un'Italia - - ,. BibliotecaGino Bianco alquanto artificiosa: il letterato, l'artista, l' impressionista hanno preso la mano sull'osservatore. Si vede intanto che P. Hazard ha vissuto l'atmosfera della conquista fascista. Tuttavia qualità e difetti della nostra anima e della nostra vita non gli sono tutti sfuggiti. V'è in quel che egli scrive una sicura confidenza nel buon senso p·ratico del nostro popolo, nelle infinite risorse dell'anima italiana. <Il faut faire confian'ce aux destinées de l' ltalie, non pas malgré les troubles dont elle est le thé!tre, mais à cause de ces troubles m@mes,dont je persiste à croire qu' ils représentent une exubérance de vie. Il faut croire aux ressources infinies de l'àme italienne, non pas malgré les contradictions qui ella offre, mais à cause de ces contradictions mémes, qui impliquent la diversité de ses richesses >. L'Italia che Paul Hazard ha visto e descrive è l'Italia del 1921. All'Italia di un anno dopo della conquista fascista, egli dedica poche e rapide pagine. Si nota la preoccupazione di non anticipare un giudizio. Si limita piuttosto a raccogliere le opinioni degli altri e che lo hanno colpito di più. Una ne troviamo registrata da Parma: <En violant la constitution, la monarchie ha pai:u prolonger son existence: en réalite, elle s'est condamnée· par toujours. La prochaine forme de gouvernement en Italie, ce sera la république >. È possibile I GIULIO BENEDETTI: La pace di Fiume. (Dalla Conferenza di Parigi al Trattato di Roma). Bologna, Nicola Zanichelli Editore. - L. 25. Volume di cronistoria e di documentazione sulla pace di Fiume: necessario, quindi utile. Forse la cronistoria e la documentazione - per quanto assai diffuse - avrebbero dovuto essere più complete, in un certo senso più obiettive, raccogliendo. e registrando affermazioni e manifestazioni che nei riguardi della lotta per Fiume e attorno a Fiume, in quanto venivano da forze organizzate caratteristiche della vita politica nazionale, meritavano di essere tenute in considerazione. Ma è impossibile pretendere in questi tempi, e per gli avvenimenti che più banno commosso e turbato la vita politica, la esattezza che è quanto dire la obiettività. Co.. munque quello che qui si raccoglie è moltissimo. · Il volume si apre con una premessa sui precedenti storici della questione di Fiume. Segue quindi la narrazione della lunga via crucis, da Vittorio Veneto alla marcia di Ronchi, al Natale di sangue, all'esperimento dello Stato libero, all'annessione. La seconda parte del volume è dedicata alla illustrazione della situazione geografica e militare di Fiume e del nostro nuo.

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