La Critica Politica - anno IV - n. 6 - 25 giugno 1924

282 LA CRITICAPOLITICA altro articolo lo stesso giornale, alludendo agli uomini deli'opposizione scriveva quanto segue: < Sappiano però che il fascismo non permetterà che il tono dei ritornanti si faccia pe- . . tulante e se non vorranno acconc1ars1 al loro destino di sepolcri imbiancati .. basterà un cenno per ricacciarli nell'onibra >. E, mentre queste parole, in verità sinistre, si scrivevano sul1' organo più responsabile del fascismo, Roma si andava riempiendo di squadre venute dalla provincia, che ostentavano per le vie centrali la loro tracotanza ed i loro randelli, e durante la riunione dei rappresentanti delle opposizioni giungevano, ancora una volta, agli uomini più notoriamente presi di mira dal fascismo, ed affidati alle cure della ceka, seri avvertimenti di violenze predisposte contro di loro. In questo modo, all'indomani di un misfatto orrendo, mentre la giustizia non vede ancora assicurato il suo corso, il fascismo intende il suo compito di fronte alle naturali reazioni sentimentali ad all' irresistibile invocazione di giustizia che prorompe dalla coscienza del Paese >. Ammonimenti della stampa amica. , Opportunamente così interviene la stampa amica a consigliare la stampa fasci sta a frenare il proprio linguaggio. < Il dovere del silenzio > ammonisce il Sereno del 20, mentre il Giornale d1 Italia nello stesso giorno scrive: < Questa sovreccitazione, della stampa e di molti uomini politici fascisti, ha dato frutti di cenere e. tosco ; da soJo ha fatto più male al fascismo e allo stesso suo capo di tutti gli sforzi sommati delle variopinte opposizioni, frutto di superficialità o di impulsività o cecità che esso sia, il metodo delle intimidazioni e delle minacce dà· al Paese, che vuole il ri- -Biblioteca Gino Bianco torno alla assoluta normalità e legalità,. la sensazione - dannosissima pel fascismo e in questo momento addirittura disastrosa - che si voglia sovrapporre una situazione di forza l là dove il normale funzionamento del Parlamento e una retta politica a Palazzo V.iminale sarebbe sufficiente a ripristinare la fiducia e il consenso del Paese, scossi certamente, ma non in modo irreparabile, dagli ultimi avvenimenti. Ora la responsabilità del perpetuarsi, di questo stato di sovreccitazione è tutta della maggioranza, di alcuni suoi giornali, di a'tcuni suoi uomini ; ai suoi uomini e ~i suoi giornali la maggioranza deve fare intendere come ogni voce che non sia di · reale pacificazione e moderazione sia una voce stonata, come il Paese solo alVordine e alla legalità agogni, come le divisioni del passato debbano essere superate o almeno attenuate da una retta volontà di concordia nazionale, dall'abbandono degli stati d'animo tardivamente bellicosi, dal leale desiderio di rendere ormai cavalleresca la polemica colle opposizioni meno lontane, civile la lotta col socialismo. Questa sua responsabilità deve intendere oggi la maggioranza >. I èonservatori, cioè, capiscono assai bene che la strada_ de1la perdizione è aperta e che non è proprio conveniente scivolare ancora .... Procurate abbonati alla CRITICA per l)anno in corso. Fatela penetrare nei çircoli di lettura, nelle Biblioteche. Fate abbonare i vostri • • amici.

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