244 LA CRITICA POLITICA 6. A fondamento di ogni Stato è posto l' interesse collettivo. Possiamo riconoscere che è molto difficile stabilire fino a qual punto si estenda tale interesse collettivo che di solito viene invocato a sostegno .di ogni più assurda pretesa. Ma appunto per ciò bisogna rifiutargli una applicazione estensiva. L' amministrazione della giustizia, la difesa del territorio, i rapporti colle altre nazioni sono evidentemente tutti compiti che, soddisfacendo ad esigenze generali, si addicono allo Stato e ne costituiscono la sua ragione d'essere. E sono compiti squisitamente politici. Appena però l'azione dello Stato esce fuori di questi compiti limitati e precisi l'interesse pubblico dei suoi servizt diventa dubbio e spesso assai discutibile. La tendenza nell' ultimo secolo fu nel senso di estendere i compiti e i servizi dello Stato dal campo strettamente politico a quello economico e sociale. E l'esperienza co1npiuta molto largamente ~ tanto che ad essa deve imputarsi la crisi che gli Stati tutti, in forme- più o meno acute, attraversano - stabilisce che in nessuno dei casi in cui l'a~ione dello Stato si è sostituita ali' iniziativa privata ha saputo farlo meglio, cioè con minore costo e con maggior utile. Ogni intervento dello Stato fuori del terreno proprio alla politica determina - ed è anche questa ; una esperienza fatta - il sorgere di un interesse particolare in contrasto coll' interesse generale. E nel contrasto è sempre l' interesse generale che finisce coll'essere sacrificato. Nè ha servito ad impedirlo l'aver universalizzato il suffragio per modo che tutti i cittadini fossero chiamati ad elegg~re l'assemblea elettiva. Ha anzi contribuito ad aumentare il numero degli interessi in contrasto e l'asprezza della lotta politica. È indispensabile spogliare lo Stato degli attributi che non gli spettano. Questa verità s'è fatta molta strada. Lo Stato è pletorico - si dice. Non si tratta solo di ciò. Se facciamo una questione di libertà dobbiamo aggiungere che Io Stato non riuscirà a garantirla finchè non sarà cessata nel suo seno la lotta deglt interessi. Occorre che lo Stato ritorni, nella sua espressione visibile, lo Stato di tutti, lo Stato giuridico .. • Occorre che nessun interesse particolare abbia la possibilità di costituirsi in esso una posizione di privilegio o di difesa. È la lotta per la conquista di unà posizione di supremazia nello Stato ché deve cessare I 7o La confusione che si è fatta degli interessj particolari con quelli generali ha determinato la insufficienza dello Stato a rispondere ai suoi compiti politici specifici e nel tempo stesso la incompetenza delle assemblee legislative. La incompetenza delle Assemblee legislative è ciò che tutti la1nentano come il loro maggiore difetto. È giusto. Ma quale incompetenza? E su che? Sulle questioni specificatamente politiche, no. Di fronte ad esse chiunque si sente, e in un certo senso è, competente. Una questione politica a nessuno è indifferente e nel giudicare di essa si ritroverà quasi · Biblioteca Gino Bianco
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