La Critica Politica - anno IV - n. 6 - 25 giugno 1924

.. 278 LA CRITICA POLITICA più delicato e responsabile della politica nazionale, è cos} illustrato dal Giornale d'Italia del 16 giugno: " A Palazzo Viminate i poteri sono divisi e disputati da una miriade di . personaggi. " Il Ministero degli Interni è un caos. Il Ministero degli Interni deve essere sgombrato dai non funzionari, dagli elementi faziosi e di partito e altres} da quei funzionari che fanno dell'arrivismo e non sognano che medagliette o laticlavii. Dal Ministero degli Interni non debbono irradiarsi campagne violente di stampa e protezioni ad elementi turbolenti tipo Dumini. · La devastazione a casa Nitti, le manganellate a Misuri, ad Amendola, a Forni e la soppressione di Matteotti sono frutti di cenere e tosco dello stesso spirito violento ed irrequieto". L'azione della autorità nella prima settimana. ' Si capisce p~r ciò come tutte le autorità dello Stato abbiano fatto tutt'altro nei giorni scorsi che assicurare i colpevoli alla giustizia. Si può dire che lo scandalo si sia aggravato per la loro evidente condotta. Quale sia stato il loro contegno ce lo dice, con molta esattezza, la Stampa di Torino (17 giugno) : · " A Roma, a Milano, sui treni, ove pur vigila una speciale milizia ferroviaria, in tutti i luoghi dove i fuggiaschi si potevano con tutta facilità afferrare, nessuno organo dello Stato italiano ha funzionato. Il Governo più debole che mai abbia retto l'Italia, avrebbe, in ogni momento trovato almeno un giudice istruttore per spiccare 3: tempo un paio o più di mandati d'arresto e almeno due carabinieri per agguantare i colpevoli, in questo ultimo caso poi a tutti noti, I Biblioteca Gino Bianco da tutti indiziati, posti in posizione la più facile e la più opportuna pe~ essere arrestati. Tale è la dolorosa realtà che ogni cittadino, nel momento che più desidera la potenza dello Stato per assicurare alla giustizia gli autori, - tutti gli a~tori, sicari e mandanti - del più turpe del più efferato del più obbrobrioso delitto che abbia mai insozzato la vita politica italiana, tale è la dolorosa realtà che ogni cittadino è mestamente costretto a constare. Noi ci auguriamo che il Governo possa con energia · rimediare allo scandaloso contegno delle autorità della capitale n· Tanto scandaloso che persino un •giornale fascista, l'Epoca di Roma, poteva scrivere nello stesso giorno : " Come è possibile che queste fughe si siano verificate? In realtà considerando che tanto il " Corriere Italiano " quanto l'abitazione del comm. Rossi in via dell'Arancio erano abbondantemente piantonate e che i due indiziati, almeno così si diceva, non facevano più un passo senza avere alle calcagna agenti e funzionari in gran numero, la loro scomparsa risulta inesplicabile e getta un'ombra tutt'altro che simpatica sul nome delle autorità che hanno il preciso dovere di districare tutte le file del fosco viluppo affinchè dopo gli assassini, siauo assicurati alla vindice giustizia tutti i mandanti grossi e piccoli". Le responsabilità- di De Bono. Inesplicabile apparve specialmente l'azione del Generale De Bono, Direttore generale della Pubblica Sicurezza, a carico del quale il 17 corr. si potevano leggere, in un giornale notoriamente filofascista Militia, i se- . guenti gravi rilievi : < La Tribuna chiedeva pure ieri sera che si fosse provveduto alla so-

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