CHIARIMENTI 243 mani e per dopodomani, per ciascun giorno e per l'eternità. Cartellone da fiera. Ma guai a metterci le mani dentro I Ebbene, ora basta. Prima cosa: reagire contro la comune tendenza a dire cose complicate e difficili. Chi vuol fare della politica incominci a usare termini intelligibili a tutti. Riuscendo a farsi capire solamente si_dimostra di aver capito per proprio conto. In secondo luogo·: rinunciare ai programmi ricettario. Troppi cerotti non servono. La situazione è tale che si cerca e si vuole il rimedio. Quale ? 4. Pensando che qualche anno fa le cose non erano ancora al punto in cui sono, e' è chi ritiene che sarebbe già un'ottima cosa riportarci a quei tempi. Un salto indietro nel corso della malattia. Dallo stadio acuto si dovrebbe ripassare al secondo o magari al terzo stadio. E poi? Tralasciamo pure di vedere quanto la cosa sia facile o possibile. I rischi e le difficoltà sarebbero probabilmente maggiori. Comunque - e questo è importante - non usciremmo di malattia. Con quale risultato? Per prolungare la crisi, per dibatterci più a lungo nelle stesse difficoltà, per su!.Jire nuovi i1nprevisti ? Sarebbe il peggiore consiglio. Il passato è passato. Può servire di esempio, di ammaestramento. A scopo polen1ico e a rendere meglio sentite certe esigenze del vivere -civile potrà esser utile invocare i precedenti, le consuetudini, porre in luce il contrasto tra la costituzione scritta e il sistema sul quale il governo si regge. E. giova per ciò che una opposizione costituzionale ci sia. Ma non più che a questo. 5. Tutte le posizioni precostituite sono posiziJni false. Consideriamo <li dover fare casa nuova: come la costruiremo? Il problema è oggi tutto qui: ciò che lo Stato deve essere. Problema di libertà, cioè politico, squisitamente politico, che è a tutti comune in quanto presuppone che lo Stato debba rispondere ad una utilità collettiva. Esiste infatti un problema di libertà in quanto ci si rifiuta di ammettere che lo Stato possa essere in particolare o dei comunisti o dei popolari o dei fascisti, degli industriali o degli operai. Il problema supera le divisioni dei partiti. Chiunque pone delle pregiudiziali in un senso o nell'altro,· anteponendo al fine generale i suoi fini particolari, è contro la libertà, si chiami esso liberale o si chiami socialista. Non vi sono situazioni di fatto da rispettare (e questo è l' inestimabile bP.neficio politico del fascismo) ma vi sono condizioni comuni da realizzare. Tanto più ci avvicineremo alla libertà quanto più ce ne persua~eremo. Non s'i chiede a nessuno di rinunciare ai propri ideali morali e sociali, nè ai ~ocialisti di cessare di essere socialisti ; si chiede .a ciascuno di subordinare alle co1nuni esigenze di libertà i fini particolari e di uniformarvi l'azione, i metodi, le soluzioni. Bib ioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==