261 LA CRITICA POLITICA meno. Non 15 giorni, un mese, un anno per conseguire quel che può aversi in 8 giorni o anche in uno solo. Non una complicazione di controlli, che si risolvono in un danno certo di spese e di tardanza per riparare a un danno problematico e men grave, a cui l'amn1inistrazione e l'amministrato sarebbero andati incontro>. Ogni servizio dovrebbe essere per ciò considerato come una azienda· e < avere il suo bilancio preventivo e consuntivo, con uno scopo non sterilmente contabile, ma fecondamente economico>. Precisamente il contrario di quello che avviene nell'Amministrazione italiana 1 Prendete un impresa economica : la persona dell'amministratore è tutto. Prendete l'Amministrazione pubblica: < la persona del funzionario è nulla. Tutto è la legge, il regolamento o la volontà di chi non è respo.nsabile, o ha una responsabilità semplicemente politica; di chi non ha alcun interesse al raggiungimento del fine, cui dovrebbe mirare l'Amministrazione, o ne ha uno diverso >. < La irresponsabilità del funzionario è uno dei maggiori vizi della pubblica Amministrazione>. La mancanza di criteri economici si riscontra in ogni altro senso. E basti questo: <Nell'Amministrazione italiana è bandito il lavoro a cottimo. È un errore che nessun privato commetterebbe>. Ma ancor più si riscontra tale mancanza < nella molteplicità, non richiesta dal bisogno, degli enti o istituti miranti allo scopo o a scopi consimili, quelli che Luigi Luzzatti ha chiamato i doppioni>. Un'altra condizione - che è poi la fondamentale e che è connessa colle precedenti - contribuisce infine a che funzioni di Stato e servizi non corrispondano ai loro fini. < Essa si riassume nel soverchio accentramento amministrativo, dal quale promanano due gravissimi difetti: un difetto d'intensità nell'azione, deterniinato dalla soverchia estensione, a cui essa deve rivolgersi; e un difetto di specializzazione e di ada(tamento nell'ambiente, indispensabile in un paese cos\ vario nelle condizioni naturali del territorio, in quelle intellettuali, morali ed economiche della popolazione e nel vario grado di civiltà raggiunto>. Ogni servizio pubblico è veramente tale in quanto è economicamente utile. Il criterio di utilità dovrebbe così - secondo il Valenti - presiedere ad ogni criterio di riforma dell'ordinamento della pubblica Amministrazione. · < Il decentramento è nelle tradizioni della vita italiana: è un retaggio che ci hanno lasciati i nostri padri e che ha fondamento non soltanto storico ma naturale, data la grande diversità di condizioni che offre il nostro territorio, dato il clima stesso, l'indole delle nostre popolazioni è il grado di coltura da essi raggiunto >. Il decentramento s' impone in quanto risponde ad una necessità di specializzazione e di adattamento all'ambiente e nell'attuarlo bisogna rispettare anzitutto - come era nell,a intenzione del Farini - le< membrature naturali> d'Italia: le regioni. * * * L'opportunità e l' utilità di un ordinamento regionale venne particolarmente esaminata dal Valenti nei riguardi dell'agricoltura ed è qui che le sue idee e le sue proposte ritornano di attualità colla istituzione di quei Consigli Provinciali di Agricoltura ai quali abbiamo più sopra accennato. Gioverà quindi riprodurle con larghezza. < Gli agricoltori per la piena soddisfazione dei loro bisogni_ non possono, non debbono tutto domandare allo Stato. La continua invocazione di ·Biblioteca Gino Bianco
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