SUL PROBLEMA DEL MEZZOGIORNO 251 governi è stata deplorevole : per reclutarvi le proprie maggioranze essi non hanno èsitato a favorirvi quel sistema di clientele che è il più deleterio in quanto abitua a credere che tutto si possa ottenere con la < raccomandazione > ; sono arrivati a violare e costringere la volontà e la coscienza degli elettori inducendo nei pilì il convincimento che le frodi elettorali non solo non sono disonorevoli, ma meritorie e degne di elogio quando fatte a favore qel proprio partito. Tutte le armi sono state buone per i governi allo scopo di favorire i propri candidati, e spessissimo i propri funzionari e dipendenti hanno dovuto prestarsi alla violazione cosciente delle leggi. Cosl a differenza di quel che avrebbe desiderato Cavour, ogni impiegato è sospettato, ritenuto corruttibile o comunque suscettibile di influenza, specie di uomini politici, che si ritiene possono procurargli un vantaggio in carriera o una migliore residenza. Non v'è pretore o agente delle imposte che non sia sospettato di parzialità, e quando v'entra di mezzo 'la politica, il dubbio diventa certezza: in ogni_ modo, è convinzione assoluta che per ridurli al proprio volere basti un cenno delle autorità superiori. II governo è concepito come quell'autorità da cui tutto dipende ed alla quale, pel tramite .dei propri deput~ti, è lecito chiedere qualunque cosa: _un impiego, una decorazione, un sussidio, un'opera pubblica o un privato beneficio. Nulla importa se una legge ostacoli la concessione di quanto si vuole : le leggi esistono per i gonzi. Vi sono persone autorevoli dinanzi alle quali tutte le porte si spalancano : si tratta di saper trovare la via. E purtroppo, questa concezione, se non sempre, assai spesso ha corrisposto a verità 1 È a tutti noto che cosa siano nel Mezzogiorno, l'amministrazione di un comune o di una provincia : essa coincide quasi sempre con gl' interessi individuali di poche persone e si regg~ su sistemi quasi esclusivamente personali, secondo cui gli avversari non hanno diritto a nulla e ogni fautore deve ricevere la ricompensa deJla sua fedeltà. Bisogna esser vissuti a lungo nel Mezzogiorno per rendersi conto quanto tutto ciò sia radicato nell'animo dei meridionali, onde la prima e più grave difficoltà sta nel trasformare questa mentalità faziosa e moralmente bassa in una concezione politica superiore, costituita dalla conoscenza dei propri doveri e dal riconoscimento di tutto ciò che è d' interesse generale come scopo della propria azione di cittadino. Comprendiamo perfettamente che si tratta di una strada lunga e difficile, ma è l' unica che possa menare a risultati veramente apprezzabili : questa è la. sola base sulla quale si potrà edificare solidamente : ogni altra soluzione sarà superficiaie ed insufficiente. Dice bene il Croce che non possiamo non citare un'altra volta: < Qui l'opera è degli educatori, sotto il quale nome non bisogna pensare ai maestri di scuola ed agli altri pedagoghi o non a essi ·soli, e anche a essi solamente in quanto effettivi educatori, come siamo e dobbiamo e possiamo essere tutti, ciascuno nella propria cerchia, e ciascuno in prima verso sè stesso>. Tutto ciò che non mirerà a iblioteca Gino Bianco ,,
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