La Critica Politica - anno IV - n. 5 - 25 maggio 1924

200 LA CRITICA POLITICA dovrebbero vivere con l'indennità parlamentare, sono i meno indicati a portare a Montecitorio e nei Ministeri l'eco dei reali interessi delle diverse economie regionali, abituati come sono a prospettarsi tutti i problemi sotto l'angolo visuale del tornaconto del partito, della propria clientela, dell' ufficio loro. Da molti mesi vi è poi un succedersi di feste, sfarzose e dispendiose : dai fa1nosi banchetti al luogotenente generale Calza Bini e al segretario generale Michele Bianchi, avvenuti poco dopo la marcia su Roma, ai fastosi ricevimenti di Palazzo Venezia; dal convegno dei Sindaci italiani a Roma per il discorso al Teatro Costanzi .al recentissimo viaggio di Mussolini in Sicilia è un succedersi vertiginoso di cerimonie, di festeggiamenti, di pompe che irnportano spese notevolissime a carico dell' Erario e a carièo dei privati, senza alcun costrutto. per la produzione: ne traggono profitti le modiste, i caffettieri, gli al- · bergatori, ma ne risente danno l'economia nazionale, trattandosi di ricchezze distratte dagli investimenti produttivi per consumi improduttivi. Questo largheggiare in spese voluttuarie, con una insistenza e una frequenza che eccede notevolmente il ritmo dell'anteguerra, non solo è in contrasto con le tesi ricostruttrici del fascismo e con l'austerità di vita che si imporrebbe in questo laborioso periodo di risanamento economic·o, ma è dannoso alla stessa educazione morale del popolo italiano. Siamo a una ripetizione dei circenses romani e delle feste borboniche, tanto nella capitale quanto nelle città di provincia, con evidenti perdite economiche e morali, anche se nel complesso quadro della vita nazionale lo sperpero di qualche milione in banchetti fastosi e in cerimonie sfarzose possa sembrare un'inezia del tutto trascurabile. Assistiamo inoltre al pullulare di nuovi grandi quotidiani, che, al pari dei vecchi trasformatisi, ostentano il loro fascismo o il loro filofascis1no : a Roma i giornali fascisti si moltiplicano, ed è intuitivo che essi non possono ritrarre i mezzi di vita dalla vendita delle copie : questi giornali, considerati come aziende industriali, sono fatalmente passivi, e il provinciale a metà ingenuo deve chiedersi chi abbia interesse a profondere mensiln1ente centinaia di migliaia di lire per mantenere in vita questa fungaia di giornali, che sostengono concordemente il Governo o almeno il suo capo, e che osannano continuamente ai trionfi del fascismo, allo sfacelo delle opposizioni, al formidabile consenso dell'opinione pubblica col partito di cui sono i corifei. Le recenti asprissime polemiche fra alcuni di essi hanno sollevato un lembo del velario pudico, che ne copre le origini finanziarie, e hanno mostrato da quali luride fogne scaturiscano i milioni che alimentano la curée di certo giornalismo ; benchè le pole- . miche S€andaliste sieno state troncate rapidamente d'autorità, per in1pedirne il dilagamento, hanno servito a gettare un fascio di luce- sul viluppo di affari che si manipolano a Roma, e a mostrare agli ingenui borghesi quanto poco disinteressate sieno certe esaltazioni del Governo, fatte allo scopo di carpire lucrosi utili. Le dimissioni di Massimo Rocca BibliotecaGino Bianco

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