• 198 LA CRITICA POLITICA ranzia di autonomia, di libertà effettiva cioè e non formale. Si tratta di arrivare alla convinzione che la questione da risolvere, la questione vera - nell' interesse di tutti e non di alcuni - non è di avere al Governo quelli piuttosto di questi, ma di rendere impossibile che questi o quelli possano usare dello Stato, che è la casa di tutti, come di cosa propria rendendo agli altri impossibile o difficile il vivervi. Lo Stato ideale? No, lo Stato migliore ; lo Stato che pesi n1eno e che giovi di più ; la migliore forma di convivenza civile e di reciproca garanzia. . Solo una azione esterna ai partiti. può far sì che la preoccupazione del problema fondamentale soverchi quella degli interessi e dei problemi particolari. Si deve agire fuori e dentro i partiti per battere in breccia pregiudiziali che sono superate dai fatti e progra1nmi - tutti i programmi - troppo vasti, complicati, astrusi. Proporsi di considerare il problema dello Stato come problema base e come proble1na nuovo da studiare e risolvere con animo sgombro da ogni preoccupazio~e del passato. Insistere su alcune esigenze alle quali lo Stato nuovo deve sopratutto rispondere perchè non riproduca, ripetendone i difetti, i risultati di quello di ieri e di oggi. Una di tali esigenze è appunto la semplicità. Un'altra è la snellezza e scioltezza· dei suoi organi. Un'altra, infine, è che nessun interesse, piccolo o grande, sia sottratto al governo diretto degli interessati. Ebbene bisogna che qualcuno incominci, che si formi un primo nucleo di uomini disposti a lavorare in tal senso. Occorrerà battere e battere sulle stesse cose fino alla noia, ma lo si può fare, oggi, con la possibilità di essere intesi. Dobbiamo farlo : _raccoglierci quanti siamo - pochi finora - e accordarci per un'azione comune. Per lavorare utilmente le condizioni sono le più difficili e le migliori ad un tempo.' Appro-ffittiamone, senza aver fretta di arrivare e senza ambizioni, senza illuderci sui risultati immediati. Per porci invece contro tutte le improvvisazioni, contro tutti gli arditismi a vuoto, contro la rettorica, la coreografia, l' illusionismo. Per essere un movimento di realtà. Per offrire le basi di una democrazia, della sola democrazia possibile. Giacchè il problema dello Stato resterà se anche, per avvenimenti impreveduti e possibili, la situazione all' improvviso mutasse. OLIVIERO ZUCCARINI Comunicheremo presto agli amici le nostre idee in proposito e svilupperemo su queste pagine, la linea di un'azione nostra, precisandola. Biblioteca. Gino Bianco ,,
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