La Critica Politica - anno IV - n. 5 - 25 maggio 1924

'. NOTE E COMMENTI 237 persone che non ne vogliono neanche sentir parlare? Ci si potrebbe obbiettare che certe persone, se non possono rimanere in una provincia, possono benissimo andarsene in una altra. Ma non è giusto che il male, allontanato da una parte, trasmigri in un'altra ,,. Niente dunque soppressione del1' illegalismo, ma legalizzazione del1' illegalismo. < Quando l'illegalismo fascista diventerà legge di Stato - , ribadisce Farinacci - noi non avremo più motivo di esistere e il ritorno alla normalità si sarà veramente realizzato >. E non si potrebbe prècisar meglio cosa debba intendersi per .normalità nel senso fascista. Il malcostume politico e l'on. Di Cesarò. L'Italia politica offre sempre - per quanto molte ne siano scomparse - figure singolari e piacevoli. Tra le nuove anzi ve ne sono di piacevolissime. Una figura caratteristica del nuovo periodo, e diciamo pure dell'epoca nuova per quanto nulla vi si veda di veramente nuovo o di sostanzialmente rinnovalo, è l'on. Di Cesarò. Duca di nascita questo signore si assunse il compito di rappresentare, quando i tempi sembravano volgere verso il fascismo, il partito della democrazia sociale e in tale qualità di dimostrare più tardi che il fascismo era una rivolta e una realizzazione democratica, affrettandosi ad accettare l'offerta del più modesto portafoglio ministeriale che MuRsolini gli fece ali' indomani della "marcia su Roma ,,. E sarebbe rimasto a p"roclamare la più perfetta unità di vedute tra il fascismo e la sua democrazia sociale se l'on. Mussolini - visto che ormai non gli serviva nemmeno come lustrascarpe - non si fosse bellamente messo fuori dai Biblioteca Gino Bianco piedi il Duca democratico, lasciandolo solo al suo destino. Il Duca Di Cesarò, trovatosi in libertà senza volerlo, si accorse allora che il. fascismo non era quello che gli aveva fatto comodo supporre, e se ne venne maggiormente convicendo mentre si preparava a tentare la sorte elettorale con la sua vecchia clientela siciliana allorchè vide che il favore del Governo gli era ostinata .. mente negato. Fu perciò che, finite le elezioni, egli ha creduto di poter scrivere ai suoi elettori una lettera che incomin .. eia fieramer1te cosl: " A nome di tutti i candidati vin.. citori e caduti della lista democratica sociale v'invio la espressione più fervida della nostra sincera e profonda riconoscenza. Fra tanto malcostume politico per cui per ambizione,_ per tornaconto, per paura, per ignavia, uomini ancora forti e provati hanno oggi ripiegato le loro bandiere per gettarsi dalla parte di chi assicura loro il potere, il diritto di usare a loro piacimento dell'autorità del pubblico ufficio, voi avete meravigliosamente resistito, ecc. n· Pare quasi incredibile che l'on. Di Cesarò abbia vergato queste parole .. E comprendiamo come l'organo di Mussolini gi us tam ente sorpreso abbia commentato: < Il malcostume politico? Non fu Di Cesarò volontariamente e fino a po-. che settimane or sono còmponente del Governo fasci sta? La condotta del fascismo al Governo e nel Paese non ha certamente mutato le sue linee essenziali in questi ultimi giorni. Se malcostume politico vi fosse per avventura nel fascismo esso non sarebbe nato ieri, ma esisterebbe dalle origini, e quindi non comprendiamo_ p~rchè Di Cesarò ne abbia accettata per tanto tempo la responsabilità. La.

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