18 MESI DI COMMISSARIATO NELLE FERROVIE DELLO STATO 233 ministratore: l'ingerenza politica perturba e rovescia nelle aziende che ne dipendono ogni sano criterio amministrativo. Nelle ferrovie l'ingerenza politica è stata ed è deleteria. L' unico periodo in cui sub\ dei freni, quello della Direzione Generale Bianchi quando alle ferrovie fu lasciata una relativa autonomia, fu anche quello in cui l'azienda ferroviaria andò meglio. E si vuole che appunto per ciò - perchè tenne a mantenersi in una relativa indipendenza - il Bianchi dovesse andarsene. Per il riassetto delle ferrovie una cosa appare ed è indispensabile: togliere definitivamente di mezzo ogni ingerenza politica dall'Amministrazione. Lo dice anche il Lanino. Il periodo del Commissariato è invece quello in cui tale ingerenza venne portata all'eccesso. A fin di bene? Per ricondurre la disciplina all'azienda? Non discutiamo le intenzioni, ma diciamo che non sappiamo proprio quale rafforzamento abbia apportato alla disciplina lo spettacolo di fiduciari compartimentali chiamati a controllare i direttori, di ispettori politici destinati a -controllare i depositi, di dipendenti insomma che comandano i propri supel'Ìori. Cos} è stato col Commissario Torre. Il quale, lasciando l'Azienda, ha fatto quello che solevano molti ministri di cattiva memoria quando dovevano lasciare il portafoglio : ha fatto trenta nomine dei gradi primo e secondo, praticamente rinnovando tutto lo Stato maggiore ferroviario, nelle persone dei suoi beniamini, non certamente dei m?gliori, dei più adatti, dei più capaci. Nè sembra che il Governo fascista, sopprimendo il Commissariato, abbia anche lontanamente pensato a chiudere con esso la porta ad ogni ingerenza politica nelle ferrovie. Al contrario, se ne è servito per creare un nuovo Ministero: il Ministero delle Comunicazioni! Un Ministero mastodontico, che accentrerà nella persona di un solo ministro la direzione delle poste e dei telegrafi, della marina mercantile e delle ferrovie e cioè una massa di affari enorme. Figuriamoci il risultato I \ L. SPERANZA La deliberazione con cui l'on. Torre, lasciando l'Amministrazione delle ferrovie, promuoveva trenta funzionart dei gradi primi e secondo ha provocato profondo sdegno nell'ambiente ferroviario e l'Associazione nazionale ferrovieri fascisti votava perfino un ordine del giorno chiedendone la sospensione. Di questo provvedimento così parlava nel suo numero dell' 8 aprile un giornale filofascista "Il 1Vuovo Paese" : "hanno beneficato solo gli amici dell'ex commissario con promozioni di parecchi gradi nella gerarchia ferroviaria, mentre funzionari più anziani e da tempo ammessi per merito alle funzioni superiori, souo stati saltati. Perchè si abbia una idea dei salti acrobatici fatti da qualche funzionario con questa deliberazione, citiamo il caso di un giovane ingegnere, già dimissionario e poi arbitrariamente richiamato in servizio, il quale è stato promosso di sei gradi, e cioè, da ispettore a capo-servizio principale. Questi provvedimenti di eccezionale gravità non hanno precedenti nella storia burocratica n• Si annuncia ora che il Ministro Ciano ha deliberato la sospensione delle promozioni. Biblioteca ·Gino Bianco ,
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