La Critica Politica - anno IV - n. 5 - 25 maggio 1924

• \ Un esperimento di piccola proprietà Gli studiosi ricordano ancora la tipica figura del senatore Leopoldo Franchetti, che ai problemi della vita coloniale e del Mezzogiorno d' Italia dedicò la maggior parte della sua attività, e che all'indomani di Caporetto disperando della Vittoria si uccise, nell' i1npossibilità di resistere all'angoscia cupa di quell'ora. Il senatore Franchetti era aspro nelle polemiche, pronto a scendere sul terreno per difendere con la spada in pugno la sua dignità personale, sdegnoso di ogui compromesso : non ebbe per questo la possibilità di dar la prova del suo valore di uomo politico stando al Governo, neppure quando il suo amico Sonnino fu Presidente del Consiglio dei Ministri, ma tutti ebbero stima della rettitudine e della fierezza selvaggia, che appariva anche dal suo sguardo e dalla sua figura fisica. Ricco a milioni, rimasto vedovo per la morte di Alice Hallgarten da lui sposata quando già era di età matura, disponeva del vasto patrimonio con suo testamento del 1 agosto 1911 e con un codicillo del 17 dicembre 1911, istituendo sua erede universale l'Opera pia Regina Margherita di Roma e lasciando numerosi legati. Fra questi meritano particolare attenzione : quello per le Scuole elementari Franchetti istituite dalla baronessa Alice Franchetti nelle Fattorie della Montesca e di Rovigliano in Città di Castello ; quello per il Laboratorio Tela Umbra, pure fondato dalla baronessa Alice Franchetti in Città di Castello ; e quello con cui lasciava ai coloni i pode'ri di sua proprietà condotti a mezzadria e posti nell'Alta Valle del Tevere. La proprietà Franchetti nell'Alta Valle del Tevere era costituita da quarantotto predii condotti a mezzadria, aventi un valore di oltre due milioni; egli· li aveva acquistati una trentina di anni prima della sua morte, _e durante tutto questo tempo aveva erogato annualmente le rendite in lavori di migliorìa dei terreni e dei fabbricati colonici, facendone una delle migliori tenute dell'Alta Umbria ; aveva adottato nei confronti dei coloni un contratto di mezzadria, che economicamente era migliore di quello generalmente praticato nella regione, ma riaffermava nel modo più reciso il diritto del proprietario di considerare il colono come un mero esecutore d: ordini, in quanto al proprietario e per esso al suo agente spettava l'immediata direzione di qualunque faccenda o lavoro da eseguirsi nel podere, con il diritto di introdurre qualsiasi innoBiblioteca Gino Bianco .. ..

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