. . LA POLITICA ECONOMICA DELLA LEGA DELLE NAZIONI 213 decida di conferi re a una terza. Le- due parti possono impegnarsi a non concedere vantaggi a una terza che dietro concessioni equivalenti da parte di questa. E questa la forma condizionale di tal formula, seguita, ad es. dagli Stati Uniti fino al 1919 ; l'Inghilterra segu} e segue la forma incondizionata, esente cioè dalla clausola delle concessioni equivalenti. Ma non tutte le nazioni britanniche sono d'accordo con la metropoli; le preferenze imperiali non son certo in armonia con questo principio ; e le relazioni speciali degli Stati Uniti col Brasile, Porto Rico e le Filippine sono pure da esso discordi. E d'altra parte esso non è stato accolto, nella sua forma incondizionata, nè dalla Francia nè da altre nazioni europee. Non vi è quindi fino ad ora alcuna formula di politica commerciale accettata da tutte le nazioni e capace di risolvere il problema della sicurezza e dall'eguaglianza d'accesso, per ogni nazione, alle materie prime di cui può aver bisogno. La via d'uscita è nella creazione d'una Commissione Commerciale Internazionale di tecnici capace di formulare soluzioni di ogni difficoltà che si presenti e di arrivare a norme di generale applicazione da inserire in tutti i futuri trattati, con autorità per compiere inchieste sui costi di produzione e pubblicare i risultati; o sui metodi più o meno leali di concorrenza. In questo modo la rap- · presaglia potrebbe venir sottratta all'arbitrio e diventare un'arma da usarsi in casi in cui è ritenuta legittima da questa Commissione rappresentante l'opinione mondiale più autorevole. E cos} i modi di combattere il dumping. L'essenziale è il sottrarre queste questioni ai pregiudizi politici nazionalistici e trattarle da un punto di vista scientifico, come se si trattasse di relazioni tra vari Cantoni della Svizzera o tra vari Stati dell'Unione Americana, e cioè sulla base di perfetta eguaglianza di condizioni. La discussione d'ogni problema economico, sociale o demografico da un punto d_ivista strettamente scientifico .tra tecnici di vari paesi e la sommissione dei rapporti cosl maturati ai vari Governi e alle loro assemblee rappresentative è uno dei modi più promettenti di educazione dei vari paesi a capire i loro rapporti reciproci sollevandosi al di sopra dei pregiudizi nazionali come già al di sopra dei pregiudizi religiosi ; nonchè di trasformare la politica da ricerca del mero vantaggio e della mera potenza particolare in scienza ed arte dell' interesse comune, come il suo nome etimologicamente implica. Si tratta di avvezzarsi a sen- .tire ciò. che ciascuno ha da dire, di sceverare ciò che v'è di legittimo nelle aspirazioni di ciascuno, di assurgere a un punto di vista comprensivo comune e di coordinare i mezzi ai fini da conseguire. Si tratta di mettere in ogni nazione di fronte il punto di vista eticoscientifico e il particolaristico; potete essere certi che nessuno oserà apparire come sfacciatamente sostenitore di quest'ultimo ; e che a poco a poco il primo guadagnerà terreno sul secondo. Nessuno, ad ogni momento del processo, guadagnerà tutto ciò che desidera ; ma alla lunga la ragione prevarrà sul mero pregiudizio. Precisamente nella misura in ' ' ibli teca Gino Bianco
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