212 LA CRITICA POLITICA mondo fu tanto più tollerante della sua supremazia navale pel fatto che questa fu solo l'espressione navale del libero scambio; ma è troppo chiedere al mondo intero che esso capisca le ragioni della prudenza inglese e che esso s'affidi esclusivamente a questa e non si ponga il problem~ se l' Ing~ilterra non possa perdere la sua testa come la perdette la Germania. Quindi il problema di cui sopra è un problema reale, sia pel resto del mondo sia per lo stesso Impero Britannico e sop_ra tutto per l' Inghilterra, che tanta parte delle sue materie prime ed alimentari deve comperare da paesi transoceanici britannici ed _esteri. È un problema che, se non risoluto, presto o tardi condurrà a guerra tra chi ha e chi non ha accesso sicuro alle materie prime di cui ha bisogno ; tra chi è e chi non è soddisfatto dal presente regime coloniale nel mondo; ed è quindi un problema di competenza della Lega delle Nazioni; non nel senso che questa possa o debba imporre ai vari suoi membri una " data politica fiscale o coloniale ; ma nel senso che essa possa e debba intervenire a coordinare e piegare in una data direzione di reciproco comune vantaggio le politiche fiscali e commerciali dei vari paesi. È chiaro infatti, ad es. che anche il più convinto liberista deve riconoscere che non solo il mondo è ancor lontano dall'adozione universale del libero scambio, ma ancor che questa adozione non basterebbe a garantir~ eguaglianza d'accesso alle materie prime necessarie per tutti i paesi in tempo di guerra, ma solo a quelli che hanno la forza di garantire le proprie linee di comunicazioni marittime. Vi sono quindi paesi che anche per la difesa di legittimi diritti si potrebbero trovare alla mercè di altri. Occorre inoltre riconoscere che la tendenza dei Governi europei dal 1867 in poi, a partecipare a imprese com1nerciali e industriali, basta a togliere assai valore al libero scambio come soluzione unica e soddisfacente del problema in questione. Un mondo in cui l' Impero Britannico possiede la massima parte delle azioni del Canale di Suez, possiede depositi di fosfati propri, possiede azioni in compagnie petrolifere e in compagnie produttrici di colori d'anilina e nel . quale gli altri Governi sono anche più di esso inclini a intervenire nel mondo degli affari per controllarlo, è un mondo ,nel quale ci si allontana dal libero scambio più che non ci si avvicini. Anche la formula della Porta Aperta ovviamente non basta. Essa è una formula inventata da nazioni commerciali concorrenti per assicurarsi eguaglianza di condizioni in paesi di cui si assumeva la passività ;. una formula quindi che cessa di valere col sorgere in questi paesi di una coscienza nazionale attiva, che è in favore di una politica doganale autonoma se non altro come simbolo del fatto che essi e non gli stranieri sono arbitri dell'indirizzo fiscale da scegliere. Lo stesso è da dirsi della clausola detta della nazione più favorita, che è un modo con cui due nazioni che vengono tra di loro a un dato patto s' impegnano ciascuna ad estendere all'altra ogni vantaggio che una di esse Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==