206 LA CRITICA POLITICA gioranza parlamentare, come si può vedere dalle votazioni di fiducia al principio delle singole Legislature : il 18 aprile 1905, su ordine del giorno Marsengo-Bastia, 273 sì, .88 no· ' il 31 marzo 1909, su ordine del giorno Marsengo-Bastia, 265 sì, 77 no· ' il 18 dicembre 1913, su ordine del giorno Carcano, 362 sì, 90 no. Grazie a questi suoi successi elettorali, l' on. Giolitti potè governare J' Italia da dittatore, appena truccato di un rispetto formale pel sistema parlamentare, per quasi un decennio, sino allo scoppio del_la conflagrazione europea, colle brevi parentesi di volontario riposo, prima dei Ministeri Tittoni-F ortis e Sonnino dal 16 marzo 1905 al 23 maggio 1906, e poi -dei Ministeri Sonnino e Luzzatti dall' 11 dicembre 1909 al 29 marzo 1911. Non occorreva meno della crisi della guerra europea per impedire che il Ministero di transizione Salandra, costituito il 21 marzo .1914, do- - vesse anche esso servire solo da parentesi di riposo all' on. Giolitti per pennettergli di ritornare al Governo in tempo per fare le nuove elezioni. Queste invece dovevano essere fatte soltanto il 16 novembre 1919, in un ambiente politico profondamente sconvolto dalle lunghe peripezie della guèrra e dalle delusioni della pace, colla nuova legge che, istituendo la rappresentanza proporzionale per grandi collegi, aveva accre- .sciuto di molto la forza dei partiti politici bene organizzati, quali erano .allora solamente il socialista ed il popolare. Tutta via, anche le elezioni del 1919 per la XXV Legislatura diedero all'on. Nitti una maggioranza parlamentare sufficiente per tirare avanti parecchi mesi. Nella tornata del 30 marzo 1920, l'ordine di fiducia proposto dall'on. Carboni-Boj per approvare le dichiarazioni del Governo - fra le altre quella di voler conservare il provvedimento di finanza demagogica eh' era il < prezzo politico del pane > - fu approvato da 250 deputati contro 195. Per incidente, si può ricordare che fra 250 depLltati che votarono allora la fiducia all'on. Nitti si trovarono gli on. Olivetti e Cesare Rossi. L'on. Olivetti votò ancora la fiducia all'on. Nitti il giorno 11 maggio 1920, quando questi rimase in minoranza di 79 voti (112 favorevoli e I 191 contrari). Dopo un tentativo vano di rimpasto ministeriale, all'on. Nitti succe- -dette il 21 giugno 1921 l' on. Giolitti, il quale - appena è il caso di ac- -cennarlo -· fu sostenuto sino ali' ultimo nella sua politica interna ed estera d~ molti deputati che poi dissero vituperio di quella duplice politica nella recente camj1agna elettorale per meritarsi la nuova etichetta fascista o filo-fascista. Basterà ricordare che la politica estera rinunciataria (?) degli on. Giolitti e Sforza fu a'pprovata esplicitamente nella tornata del 23 febbraio 1921 da 199 deputati contro 48, sopra un ordine del giorno ùell' on. Ga- ·Biblioteca Gino Bianco
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