• ELEZIONIPOLITICHEE MAGGIORANZEPARLAMENTARIIN ITALIA 205 giugno 1866, per assumere il comando della guerra contro l'Austria, durante la successiva IX Legislatura, -si erano· solo verificati due casi, in cui il Presidente del Consiglio venne a trovarsi in condizioni di dover abbandonare il Governo per la mancatagli 'fiducia della nuova Camera dei deputati nel periodo di un anno dalle elezioni generali. Entrambi questi casi furono determinati da avvenimenti politici imprevisti e straordinari, ed ebbero per protagonista lo stesso Presidente del Consiglio, on. Crispi. Il primo. successe il 6 febbraio 1891, quasi ali' inizio della XVII Legislatura eletta il 23 novembre 1890 per l' improvviso dissidio scoppiato fra l'on. Crispi ed i suoi collaboratori venuti dall'antica destra parlamentare nella burrascosa tornata del 31 gennaio, quando il ministro on. Finali abbandonò, protestando in nome delle < sante memorie >, il banco deJ Governo. È notevole che poco prima, nella tornata del 19 dicen.~re 1890, la Camera nuovamente eletta aveva votato la sua fiducia nel1' on. Crispi sopra un ordine del giorno Muratori con la stragrande maggioranza di 297 sì contro 10 no soltanto. Il secondo caso ricordato fu quello del secondo Ministero Crispi, che fece le elezioni della XIX Legislatura il 26 maggio 1895, ebbe dalla nuova Camera il 25 giugno di quell'anno sulla cosidetta < questione morale>, ordine del gi_orno Torrigiani, una maggioranza di 168 voti (283 sì contro 115 no), e venne rovesciato il 10 marzo 1896, senza alcun voto parlamentare, per il fermento determinato nel paese dai disastri africani. Poco più di un anno dalle elezioni generali restarono al Governo, dopo a vere proceduto alle elezioni politiche generali : l'on. Giolitti nel suo primo Ministero, cne fece le elezioni della XVIII Legislatura il 6 novembre 1892, con una maggioranza per quei tempi eccezionale (296 sì e 82 no sull'ordine ~el giorno Pasquali nella tornata parlamentare del 16 dicembre 1892), e che . cadde malarnente il 23 novembre 1893 per lo ~candaio della Banca Romana; l'on. di Rudinl nel suo secondo Ministero succeduto a quello Crispi nel marzo 1896, che fece le elezioni della XX Legislatura il 21 marzo 1897, ebbe una maggioranza di 146 voti nella nuova Camera (ordine del giorno Cappelli, tornata del 12 aprile 1897, si 278, no 132), e cadde il 29 giugno 1898, in seguito ai moti rivoluzionari di quell'anno, per fron- . teggiare i quali si credette necessario ricorrere al Governo militare dell'on. Pelloux. · Le· elezioni politiche del 1904, del 1909 e del 1913, per la XXII, la XXIII e la XXIV Legislatura furono fatte tutte dall'on. Giolitti con met~di, che, se non giustificano il vanto che il vecchio uomo di Stato si dà nelle < Memorie della sua vita> di aver rappresentato sempre in Italia il principio della democrazia-liberale in antitesi con quello del conservatorismo reazionario, gli assicurarono sempre una ottima e fedele magBiblioteca.Gino Bianco
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