La Critica Politica - anno IV - n. 5 - 25 maggio 1924

• Elezi.oni politiche e maggioranze parlame_ntari in Italia L 'on. Edoardo Giretti, rifacendo la nostra storia parlamentare, si è as- , sunto il compito di dimostrare una verità che noi abbiamo altre volte af f ermatt1 e sulla quale sono molti, troppi anzi, a non fare la dovuta attenzione. Non v'è un solo caso in Italia in cui un Governo, facendo le elezioni ne sia usèito battllto. Ve,:amente quanto dice più sotto l'on. Giretti potrebbe lasciare supporre che una eccezione vi sia stata colle elezioni del 3 giugno 1900 per la XXI Legislatura; facciamo, però, osservare che l'on. Giretti dice essere stato quello il solo caso in cui il Govf!rno che fece le elezioni non ne ricavò una Camera in grande 1naggioranza favorevole. L 'on. Pelloux riuscì pur esso, ,, in/ atti, a fare eleggere una maggioranza di deputati a lui favorevole e se- ne teneva così sicuro che, nel discorso inaugurale della Legislatura, fece dire alla Corona gravi parole contro l'Estrema Sinistra. La crisi del Gabinetto avvenne inaspettatamente quarant'ore dopo· il discorso della Corona prima che ci fosse un voto della Camera, anzi prima ancora che s'iniziasse la discussione suLl'indirizzo di risposta alla Corona. Pelloux non cadde già in ossequio alla volontà del paese, manifestatasi nelle elezioni, o in conseguenza di una mutata situazione parlamentare. Cadde, invece, perchè a Corte s'incominciò· a dubitare seriamente della sua capacità a tenere a posto l'Estrema e il Paese. La soluzione della crisi determinata dalle sue· dimissioni volute dall'alto, fu preparata ostentatamente senza nessun riguardo per l'istituto parlamentare. E cosl l'uomo che doveva succedere nel governo dello Stato fu preso fuori della Camera e scelto nella persona del Presidente del Senato (organo legislativo di esclusiva nomina regia) e così non vennero chiamati a consulto - come la Corona ha sempre usato in simili circostanze - i principali parlamentari. È solo dopo il 30 luglio che, col nuovo regno e per un avvenimento del tutto estraneo alle elezioni, si determinò un mutamento di situazione politica, per cui da Saracco si passava successivamente a Zanardelli e a Giolitti. Mutarono gli uomini; e da una situazione di destra si passò ad una situazione di sinistra. Restarono però sempre quelli - e non è inutile ricordarlo oggi se si vuol pensare sul serio a far vita nuova - i sistemi e il valore dell'istituto parlamentare come espressione e strumento della sovranità popolare. Non è la prima volta che il capo del Governo, il quale fa le elezioni politiche in Italia, ne ricavi una Camera dei deputati in grande mag.gioranza a lui favorevole. ' Anzi, dalla proclamazione del Regno d' Italia in poi, sino allo scoppio della grande guerra europea, questa regola aveva subito una sola clamorosa eccezione : quella delle elezioni per la XXI Legislatura avvenute il 3 giugno 1900, il cui risultato fu tale che il generale Pelloux, allora capo del Governo, credette opportuno di dimettersi senza aspettare la discussione del. nuovo Parlamento, che· fu poi inaugurato dal Presidente dei Consiglio, on. Saracco. Prima di allora, a prescindere dalla morte del conte di Cavour pochi mesi dopo le elezioni per la VIII Legislatura - la prima ~.el Regno d' Italia - e dalle dimissioni presentate dal generale Lamarmora il 20 ·Biblioteca Gino Bianco

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