202 LA CRITICA POLITICA che se quella campagna avesse raggiunto i suoi obiettivi i· pesi tributarii sarebbero rimasti, e sarebbe invece scomparso il freno alla tendenza fortissima ad aumentare ancora vertiginosamente le spese pubbliche, per giovare agli interessi dei ceti affaristici e per consolidare il potere della oligarchia dominante con una politica di grandiosi lavori pubblici, promessi per accattivare consensi al Governo nel Mezzogiorno e nelle Isole. Non è privo di significato che il < selvaggio > Farinacci sia corso energicamente in difesa dell' on. De Stefani, e ne sia apparso il protettore. Con tutte le sue antipatiche truculenze, che gli fanno proporre ogni settimana il ristabilimento della pena di morte, il ras di Cremona è rimasto almeno un provinciale : stando in provincia, per forza di cose egli conserva qualche contatto con la realtà economica, e ha una sensazione - sia pure incompleta - dei bisogni e delle aspirazioni dei produttori. Non è un raffinato, e non ha la pratica dei salotti e lo scetticis1no delle sale di redazione dei giornali romani; < non conosce nè Hegel nè Lutero> ma capisce che è necessario tener conto degli interessi dei _ rurali, dei produttori ; e per istinto ha affermato la sua solidarietà col Ministro, che tiene duro quanto più può in materia di spese, resistendo alla generale tendenza allo sperpero, che si fa ogni giorno più forte e travolgente e trova uno dei suoi incentivi più potenti nel desiderio di Mussolini di appagare tutte le regioni e tutte le città d'Italia e di essere il taumaturgo dispensatore di miracoli, sotto specie di porti, di strade, di ferrovie. Del pari non è senza importanza che la politica dell'on. De Stefani trovi consenzienti i padroni della Banca Commerciale e del Credito Italiano: questi due istituti obbediscono nelle loro direttive a interessi plutocratici, ma la loro è una plutocrazia meno arrivista e meno parvenue di quella che trovò la sua espressione più clamorosa nella Banca Italiana di Sconto: è gente più seria, più sperimentata, più vicina alla produzione. Fa anch'essa i suoi colpi di speculazione, sul tipo per esempio del prestito polacco, che ha procurato ai lanciatori non indifferenti lucri : ma operazioni di questo genere sono sempre preferibili a quelle scandalose sui residuati di guerra, e chi sta ad osservare non è obbligato a turarsi il naso per l' insopportabile fetore. Queste ,benemerenze relative del Ministro delle Finanze non sanano i danni che al regime attuale e alla Nazione arrecano l' invadenza della burocrazia di partito e di quella dei Ministeri e la tendenza a una politica di spese crescenti ; non valgono a stringere i legami fra l'organismo statale e i ceti produttivi, che dovrebbero essere saldissimi per avere una vera solidità degli istituti pubblici. Senza questi saldi legami fra l'economia nazionale e il potere statale, l'autorità statale è una finzione giuridica, che non può sostenersi a lungo : lo Stato non è più lo scheletro della vita nazionale e il centro di raccordamento delle varie energie produttive, ma un'impalcatura destinata a crollare malgrado la sua coreografica imponenza. Biblioteca Gino Bianco
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