190 LA CRITICA POLITICA veniva avvolto dalle fiamme e danneggiato. Uguai sorte ebbero altri due veicoli dello stesso giornale. I carabinieri cercarono di impedire l'aggressione ma non ne poterono impedire le conseguenze. Anche il ca,nion che portava le copie dell'Avanti I fu bruciato e i pacchi dei giornali vennero bruciati. In conseguenza di tali episodi pochi furono i giornali che poterono· stamane partire da Milano. L'autorità subito informata immediatamente prese i provvedimenti del caso ed infatti i successivi carri del Corriere della Sera poterono uscire indisturbati grazie alla scorta armata di carabinieri che era stata posta su ogni veicolo. · Poche ore dopo nuovi incidenti sempre in danno del Corriere della Sera avvenivano in altre parti. Nelle vicinanze di via Castelfidardo fu bru- ' ciata una automobile che trasportava le copie dei giornali alle varie edicole e i pacchi vennero gettati nel -fiume mentre la macchina veniva pilotata fino alla sede del Popolo d' Italia da dove la Direzione si affrettò • ad inviarla al giornale proprietario. Contemporaneamente due altre auto1nobili dello stesso tipo furono fermate nellt vicinanze di piazza Fiume. Anche esse furono scaricate dei pacchi di giornali ai quali venne appiccato il fuoco. Tra la sorpresa degli ultimi nottambuli e dei più mattinieri, le macchine furono pilotate fino alla Galleria Vittorio Emanuele e fermate all'ottagono tiella galleria proprio dinanzi agli uffici di pubblicità del Corriere della Sera ostruendone l' ingresso. Prontamente avvertito è corso il commissario di guardia notturna il quale ordinava il trasporto dell_emacchine nel cortilone della Questura mettendole a disposizione del giornale. Biblioteca Gino Bianco Una quarta automobile del Corriere fu fermata in piazza Rochetti ed anche questa volta i giornali vennero distrutti. Altri incidenti avvennero a danno dei giornali Avanti I Unità e Giustizia i quali ebbero gran parte della loro tiratura bruciata»· L'opinione dei conservatori. < L'Italia vuole ordine e pace : il paese è stufo di politica, o quanto ~ meno di quello stato di eccitazione partigiana che rende possibili i conflitti, le imboscate, le rappresaglie e certe forme di polemica giornalistica proprie solo degli ambienti politicamente viziati e delle nazioni non ancora mature a un regime di libertà. Duole constatare che questa elementare verità dell'attuale momento psicologico italiano sia stata compresa dai fascisti (o almeno da una parte dei fascisti) n1eno che da altri partiti politici. Q~esto mette in particolare imbarazzo il Governo perchè è umano che, per imparziale che un uomo di Stato voglia essere è più difficile colpire i propri compagni di parte, quando lo meritano, che non gli avversari; è più difficile non foss'altro perchè le autorità locali, a torto, ma spesso inevitabilmente, sono sempre trattenute, nel colpire coloro che a parole si professano amici del Governo, da una preoccupazione fatta insieme di rispetto e di timore ". Giornale d'Italia, 19 aprile. La deplorazione dei ... fascisti. Il Popolo d'Italia pubblicava, in un editoriale del 19 aprile, quanto segue: " Sta veramente fra il grottesco ed il delittuoso il fatto che qua e là nelle · città e nei borghi e nelle campagne
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