La Critica Politica - anno IV - n. 4 - 25 aprile 1924

.. 172 LA CRITICA POLITICA ecc. >. < I locali scolastici, l'arredamento ecc .... saranno provveduti dalle Associazioni col concorso dei comuni, dei proprietari dei fondi, opifici, cantieri ecc. >. < Gli insegnanti delle scuole diurne saranno scelti dalle Associazioni delegate >. Questa indipendenza, cosa strana ma vera, non solo era data dalla legge ma anche era mantenuta col regolamento, mediante il quale lo Stato, in complesso, non faceva che determinare ed estendere la sua prestazione di assistenza e di personale all'Opera, senza avere escogitato imbrogli e cavilli per imbrigliarne soverchiamente l'azione. La libertà degl~ scolari e delle famiglie anch'essa in sostanza, veniva garantita dal carattere regionale, particolare, locale che è la nota distintiva delle scuole dell'Opera : quando si parla di scuole diurne serali festive estive per contadini pastori pe·scatori minatori, quando si parla di scuole nomadi e di maestri ambulanti, quando si parla di calendari e di orari aderenti immediatamente agli usi degli scolari e delle fa1niglie, quando si parla di programmi che hanno un minimo comune denominatore di nozioni di lingua e di aritmetica e che offrono ai maestri la possibilità di infiniti atteggiamenti particolari e di infinite applicazioni locali, si è con tutto ciò parlato di una scuola in cui la libertà dello scolaro è, addirittura il canone fondamentale. Ma la ·scuola dell'Opera non solamente in questi modi provvede ad assicurare questa libertà ma anche in un altro modo, che è poi il più utile ed il più efficace. Si tratta, come ognun sa, della bonifica culturale di zone vergini o quasi in fatto di alfabetismo : è risaputo che, in genere, analfabetismo e indigenza (pauperismo) sono purtroppo due fattori coincidenti e dipendenti uno dall'altro : è notorio che una delle cause del parziale fallimento che fece da noi la legge sull'istruzione obbligatoria è quella della non gratuità della scuola popolare : la quale scuola solo di nome è per tanti gratuita, mentre difatto per le classi indigenti costituisce un aggravio anche economico, negativamente in quanto priva la ~ famiglia del provento che essa ricava dal lavoro dei figlioli, positivamente in quanto obbliga la famiglia ad affrontar la spesa dell'acquisto di libri, di oggetti di cancelleria, e, più ancora, di indumenti condecenti alle esigenze della scuola ed al cultus degli scqlari più agiati. Solo ripensando a questo fatto si intende come, nella realtà delle cose, non esista o sia notevolmente ridotta per le classi più povere e più incolte la possibilità, cioè la libertà, di frequentare una scuola che nulla renda immediatamente e che per contro assai costi di spesa effetti va e di lucro diminuito; se poi si leggono con l'attenzione dovuta quegl'interessantissimi documenti che sono le relaziqni degli uffici regionali dell'Opera contro l'analfabetismo, allora proprio si tocca con mano che questo, specie nel Mezzod) più indigente, è veramente il grande scoglio contro cui ha sempre urtato, e tuttavia urta, ogni disposizione di legge contro l'analfabetismo ed ogni buona volontà di Enti e di Governi. L'ideale sarebbe Biblioteca Gino Bianco ..

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