La Critica Politica - anno IV - n. 4 - 25 aprile 1924

164 LA CRITICA POLITICA 2) quello che crediamo di essere; 3) quello che ci crede un altro. Ho detto che Una1nuno mette in pratica; ma mi sono spiegato male. Unamuno va anche più innanzi; arriva perfino a sottilizzare su questa in-. gegnosa trovata e a dichiarare che il < personaggio > ( di realtà o di fantasia) ha poi altre pene, oltre le solite, da districare : ed ecco le . quattro nuove posizioni in cui egli, nuovo. supplizio di Tantalo, lo costringe : 1) a voler essere ; 2) a voler non essere ; 3) a non voler essere; 4) a non voler non essere ! · Come il lettore vede, la sottilizzazione diventa ognora più acuta,. stringente e difficile. Ma Unamuno è un piacevole ragionatore; e d'altra parte, quando più il suo pensiero pare aggrovigliarsi, eccolo ridiventare chiaro all'improvviso e lampante. Infatti, egli intende negare all' uomo un carattere fisso, dogmatico. E lo fa mutevole, incoerente ; ora capace di eroismi sublimi, ora basso e istintivo. Non discutiamo dunque le sue sottilizzazioni ; e assistiamo alla tragedia (o commedia) delle sue creature, le qi;ali sono in fondo, con tante contraddizioni, esseri umani; e però . saldati alla catena di un dramma, che non è mai mediocre o semplice, ed anzi carico, complesso, irto; chè Unamuno, in uno stesso uomo, vede tutti i vizt più abominevoli e tutte le virtù più alte: il paradiso e l'inferno; la carne e l'anima; la sensualità. e la contenutezza; il delitto o la carità; tutto. Per questo, i suoi personaggi non vivono ore comuni; non parlano nè agiscono futilmente. La loro vita è tutta interiore ; e la tecnica stessa dello scrittore - tecnica antiverista - allontana dall'atmosfera drammatic3: gli inutili lenocinii così verbali, come retorici ; alitàndo sulle figure un'aria quasi epica che le smaterializza e dà loro quella realtà appunto che hanno le creazioni poetiche : una realtà superiore. •Niente, in fondo, c'è in lui di preconcetto e di voluto. E anche quando i simboli traspaiono, si sente bene che non il simbolo s' è adattato alla realtà ; ma questa s'è a tal punto sublimata che tocca il simbolo. E questa filosofia o, meglio, questi giochi di pensiero di cui Unamuno si compiace, restano sempre un po' lontani dalla creazione : come un lieve commento al dramma, e quasi tentato in margine. Realtà e sogno, incubi e verità si confondono bensì in ciascun personaggio e in ciascun racconto ; ma con una confusione che è prima chè tutto fusione : come a_ppunto avviene - e ammettiamo con più alta totalità - in certi momenti dell' <Odissea>, del < Don Chisciotte >, del <Faust>. Hanno rimproverato Unamuno, come anche il nòstro Pirandello (il quale gli somiglia molto) di cerebralità. Ma quando poi leggiamo l' < Abel Sanchez > o il < Nada menos che todo un hombre > o le < Dos madres > ' non solo il nostro cervello vibra, ma anche la nostra più intima umanità: chè Alessandro Gomez e Rachele e Sanchez sono uomini in carne ed ossa e non astratti concetti rivestiti. da un nome. La passione potente di Rachele può parerci infatti ossessionante; ma cerebrale non è. E quando Alessandro Gomez in quella scena col conte di Bornaviella corregge le . Biblioteca Gino Bianco

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