\ MIGUEL DE UNAMUNO 163 • puntini sospensivi, ecco, dico, quell'altro Unamuno che spunta; il quale strozza la mia emozione (o ahneno tenta) costringendomi a pensare su quello che ho letto : e a domandarmi : ma sarà poi proprio questa la realtà? Questo è il giuoco di Unamuno; ma guardiamo berte se sia davvero un giuoco, o non piuttosto un ri~crudiinento dell'emozione eh' egli ha s·offerto e che ora, con la sua arte, comunica a me. Perchè è ben vero che la tragedia umana non muta: che i Perez, i Sanchez, le Rachele, le Fedre, gli Ippolito, gli Angelo, i Giovanni ci sono stati e ci saranno sempre nella vita; sofferenti o meno ; bersagliati o meno; sensibili o meno ; ma chissà poi se la loro tragedia si svolse davvero o no ; se essi inso1nma si credettero e videro tali o se Io furono realmente. Questo problema è tutt'altro che semplice; e parrebbe comunque più filosofico che artistico. Ma la modernità e l'audacia di Unamuno sta appunto in questo: che egli drammatizza la tragedia umana più che nella sua realtà, nella sua supposta realtà; e però la sua arte è tutta basata su fondamenta insolite: e, anche quando pare piana e semplice, nasconde trabocchetti insidiosi. .Fidarsi di lui, è sempre un poco pericoloso : perchè i suoi personaggi vivono e non vivono : con un· piede nella realtà concreta e con un altro in un terreno scivoloso e smottante che pare bensì fisico e reale, ma è invece, e quc1:si del tutto, spirituale. Negazione del realismo? Siamo d'accordo. Quando nel prologo appunto ai < Tre romanzi esemplari > Unamuno dice : < niente, nell'arte letteraria, è più ambiguo di quello che si è convenuto chiamare realismo. Perchè, ditemi voi, che realtà mai è quella di questo realis1no >?; noi siamo d'accordo con lui nel riconoscere < che la realtà del realismo è pura1nente esterna, apparente, sovrapposta e aneddotica. E anche sia1no d'accordo con lui quando dice che la letteratura è una cosa e la < poetica e la creazione > un'altra; che < in una creazione la realtà è una realtà .... intima, creativa, di volontà >. < Un poeta - egli dice ancora - non costruisce le sue creature - creature vive - con i modi e· forme del cosidetto realismo. Le figure dei realisti sono di solito dei pupazzi vestiti che si muovono con una corda e nascondono nel petto un fonografo, il quale ripete le frasi che il loro < mastro Pietro > raccolse per le strade e piazzette e caffè e appuntò nel suo taccuino >. Verissi1no : e ancora. vero quand'egli afferma che < la realtà intima, la realtà poetica e creatrice di un uomo, sia esso di carne ed ossa, o sia finto, non conta. Perchè don Chisciotte è altrettanto reale quanto Cervantes; Amleto o Macbeth quanto Shakespeare >. Vero, e ben detto ; ma egli giunge anche più lontano ; e, ricordato in quel medesimo prologo la ingegnosa teoria dell'americano Wendell Holmes, egli arriva a smembrare la realtà di un individuo in tre parti. Indubbiamente, la teoria è curiosa ; e pure ha un sicuro fondamento di verità. <.Noi non siamo quello che siamo> dice Wendell Holmes e Unamuno ripete e mette in pratica; ma siamo: l) quello che siamo realmente; · Biblioteca Gino Bianco '
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