MIOUEL DE UNAMUNO 161 diramatosi lungo le valli in tre o quattro torrenti, a un bel momento, e ·proprio n, alla foce, sbocca intero e veemente. Chiaro quando ragiona, egli sa poi, questa sua chiarez;Za, conservarla anche quando canta o rappresenta : e l' èmozione non gli si ingorga mai nè intorbida, come succede a chi deve filtrare emozioni attraverso il cervello (e ad un cervello carico) ' in faticose pause; perchè egli non si esprime .a commozione consumata, ma, al contrario, consuma la commozione nel momento medesimo in cui la esprime : e questo è un i:nodo poetico che può davvero sorprendere. Ma i risultati non sorprendono : o almeno non si traducono mai nel lettore intelligente in iscontentezza ; perchè il poeta è sempre sufficiente a se stesso e il suo Démone lo difende e soccorre anche nei momenti più disperati (quamdo altri ricorrerebbè all'enfasi o allo svolazzo). * * * Ma questa è anche la ragione d'altronde per cui, poeta, e però legato al metro e costretto all'armonia, Unamuno dà un senso di monotonia e quasi di pesantezza. Perchè la sua poesia non è volo, canto, musica, ma .sublimazione del pensiero e del sentimento ; e però, più che di abbandono, essa sa di concentrazione, di riflessione. L'emozione insomma non esce da lui limpida e spontanea, come in molti poeti ; ma sempre riflessa: e quando s'adagia nel calco del verso perde per forza qualche I briciolo del suo calore : cosicchè l'immagine, almeno in apparenza irrigidita, non comunica subito quel brivido, che ogni lirica vera. Ma come bisogna distinguere tra poesia e poesia, cos} tra lettore e lettore ; e un poema, o anche un solo verso di Unamuno, non lo si può leggere con lo stesso animo che un poema o un verso di un poeta canoro. Con Unamuno, via, non si può essere lettori comuni. E non solo con il poeta; ma con tutto Unamuno; qualunque sia la forma in cui egli adagia e adatta il proprio pensiero e il proprio sentimento. Il suo poema maggiore, per esempio, Il Cristo di Velasquez, un lettore o una lettrice dei soliti (ed è, badiamo, diviso in lasse e persino con sottotitoli quel poema), non riesce a finirlo ; a quel modo medesimo che un lettore o una lettrice dei soliti vi restituirà un romanzo di Unamuno (o l'uno o l'altro, poco importa) dicendovi : < Grazie ; ma non ho potuto finirlo >. E se voi chiederete perchè .... ; < perchè - vi risponde la lettrice o il lettore comune; perchè non è un romanzo >. Già; non sono romanzi, come non sono poemi, cotesti; quantunque ne abbiano la forma, l'aspetto, il nome. E che serve tanta chiarezza di dettato, tanta luminosità espressiva, tanta ricchezza (Unamuno non ha paura dei neologismi l) di vocabolario, tanta umana verità se poi solo il lettore intelligente ed iniziato può goderli e giovarsene ? Questo è l' unico punto oscuro della personalità lirico-creativa dell' Unamuno. Punto oscuro : rispetto ai terzi, rispetto al tempo, rispetto I Biblioteca G ,o Bianco , .. .. ..
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