La Critica Politica - anno IV - n. 4 - 25 aprile 1924

• , Il commercio italiano nel 1923 Le statistiche som111arie del ~ommercio italiano coli' estero nel 1923, pubblicate in queste ultime settimane, rivelano senza dubbio un progresso abbastanza promettente, ma .non sono tali tuttavia da giustificare gli entusiasmi ottimistici, a cui troppi si abbandonano non sempre in buona fede.· Mutatisi, com'è noto, nel giugno 1921, assieme alla tariffa doganale, anche il sistema per la determinazione dei valori delle merci importate ed esportate e la denominazione ed il raggruppamento delle singole merci, non è possibile risalire coi confronti oltre il secondo semestre del 1921. Da quel periodo il quale - bisogna tenerlo presente - per effetto della crisi mondiale ripercossasi con qualche ritardo anche sul nostro paese ed in conseguenza ~ella applicazione della nuova tariffa resa anche più gravosa dalla rapida discesa dei prezzi, ha visto la massima depressione del nostro commercio con l'estero nel dopoguerra, noi assistiamo non solo ad una continua ascesa del movimento complessivo, ma anche ad un miglioramento sensibile della nostra bilancia commerciale. Espresse in milioni di lire-carta le cifre d' insieme dei nostri scambi con l'estero sono state, dopo il 1 ° luglio 1921, le seguenti: 2° semestre 1921 anno 1922 • • . ,, 1923 • . . IMPORTAZIONI ESPORTAZIONI 6603 15729 17228 3942 9293 11059 TOTALE 10545 25021 28287 ECCEDENZE DELLE IMPORT. 2661 6435 6169 Espresso in lire-oro il commercio totale dell' Italia ha dunque raggiunto nel 1923 un valore uguale, anzi legg~rmente superiore a quello del 1913 (6150 milioni), mentre l'eccedenza delle importazioni, che aveva assunto proporzioni paurose nel '19 e nel '20 si va anch'essa rapidamente avviando a rientrare nei limiti degli ultimi anni di anteguerra {1200 milioni) e dovrà probabilmente scendere anche pib in basso, se le restrizioni nord-americane determineranno; come già si è cominciato a vedere, una forte contrazione nelle rimesse degli emigranti, e questa diminuzione non troverà un compenso adeguato nei noli n1arittimi pagati da stranieri, nell'impiego di capitali italiani ali' estero, o nell'aumento del movimento dei forestieri. Ma se, invece che al valore, noi guardiamo alla quantità delle merci importate ed esportate, vediamo, pur· non possedendone i dati precisi, che esse sono ancora sensibilmente inferiori a quelle del 1913, dato che i prezzi in oro si mantengono di circa il 50¾ al disopra del livello medio di quell'anno. E che questa inferiorità sussista realmente lo vediamo conferm·ato dalle statistiche Biblioteca Gino Bianco •

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