LA I.EGA DELLE NAZIONI COME NECESSITÀ STORICA 105 che con la forza delle grandi Potenze, le quali, inoltre, specie nella misura della liberalità dei loro regimi e· delle loro tradizioni, non sono grandi semplice1nente perchè militarmente forti ed economicamente ricche, ma perchè, in gran parte, in tal misura, devono la coesione e disciplina morale e intellettuale necessaria alla stessa forza militare all'esistenza d'una reale volontà comune e quindi all'essere in esse l'autorità basata più che altrove sul consenso. Le grandi potenze sono quelle in cui il senso politico in tutti i suoi elementi è fin qui più saldamente fiorito e diffuso ; di qui la loro relativa autorità di fronte alle altre ; autorità che è una forma della loro responsabilità. Vi è in seno alla Lega qualche cosa di analogo alla distinzione tra diritti civili e diritti politici in seno a un dato stato. Tutti sqno egualmente investiti di diritti civili, senza che necessariamente tutti siano riconosciuti egualmente maturi a partecipare alla formazione delle leggi e alla determinazione di indirizzi di Governo; il di- ' ritto all'eguaglianza civica è più profondo di quello all'eguaglianza politica; · il diritto ad essere governati bene il più possibile è più elementare che lo stesso dirittç, a governarsi da sè nel senso che chi non sa governarsi da sè è fortunato nella misura in cui trova chi, governandolo bene il più possibile, lo educa ipso facto all'autogoverno col consentirgli esperimenti sempre più rischiosi su sempre più vasta scala, itnpedendo solo gli errori irrimediabili. E cosl è in seno alla Lega. In seno al mondo civile come in seno a ogni Stato il senso della responsabilità politica si diffonde dal1' uno ai pochi e dai pochi ai molti e ai tutti, e subisce una specie di distribuzione gerarchica, come ogni altra dote umana ; e vi sono così i più evoluti, i medi, i mediocri e i minorenni: ed è l'opinione pubblica dei più evoluti, tra loro non concordi, sui quali quindi può aver peso quella dei medii e dei mediocri, che determina ad ora ad ora chi rimane e chi non è più minorenne. * * * V' è da attendersi che molti lettori solleveranno obbiezioni di questo genere: è naturale che ad es. l'Inghilterra sia favorevole alla Lega, visto · che non ha nessuna ragione di essere dissoddisfatta dello statu quo; ma è <lessa sincera nella sua adesione alla Lega? Sarà essa disposta, ad es., a sottoporre al giudizio e alla decisione detla Lega questioni riferentisi a materie prime di cui l' Impero Britannico ha il .quasi monopolio; o questioni riferentisi alla potenza navale o al controllo di questo o quello stretto ? Non è la Lega, come molti dicono, un suo strumento per la dominazione indiretta del resto del mondo e per la c~nservazione, il pià possibile, de' suoi attuali vantaggi? O, generalizzando, non è <lessa lo strumento delle cosidette < nazioni capitaliste > contro le cosidette < nazioni proletarie?>. Non è un mod~ di legar queste al carro di quelle? Cominciamo con l'osservare che, se, come abbiamo fin qui sostenuto, la Lega risponde ornai a una necessità storica della vita internazionale, . Biblioteca. Gino Bianco ;' I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==