104 LA CRITICA POLITICA Stato. Gli è che, nella misura in cui la legge esprime la volontà comune,_ coloro che per motivi particolari disturbano l'ordine pubblico trovano contro di sè la forza potenziale di tutti gli altri. Il carattere imparziale della legge e la certezza del suo irresistibile agire evitano il più delle volte il delitto stesso. Si tratta di irasf ormare virtualmente, in ultima istanza, gli eserciti e le flotte esistenti in forza di polizia della Lega, impegnando i vari Governi a non servirsene che per fini ed occasioni conformi allo_Statuto e allo spirito della Lega. È chiaro che il momento in cui i vari Governi degli Stati membri della Lega s' impegnassero a non usare i loro eserciti e le loro flotte che per far valere la supremazia della ·legge nei loro rapporti e nei rapporti con Stati estranei alla Lega; sopratutto il momento in cui, per mezzo di accordi regolari pubblici registrati presso la Lega, sonp definiti in ogni regione del mondo gli ' obblighi immediati d'ogni Stato nel caso che l'ordine sia turbato in quella _regione e, oltre a questi, son definiti gli obblighi delle potenze navali in caso sia necessario il loro intervento,_ il problema del disarmo perde il suo carattere utopistico : non basterà mantener sotto le armi che i nuclei permanenti de_gli eserciti e delle flotte necessarie a far valere la legge, ove questa sia violata. Lo Stato nazionale invece di adoperare il potere di cui dispone a proprio esclusivo vantaggio, lo adopererà come ogni suo singolo cittadino, per far valere la legge comune. S'intende_ che la Lega com'è ora costituita è lungi dal dare le garanzie d'imparzialità che sono richieste perchè le sue decisioni abbiano il carattere e l'autorità di una legge comune. Occorre, tra· altre cose, che almeno ne facciano parte tutte le nazioni civili; una Lega che non includa la Germania, la Russia e gli Stati Uniti, non avrà mai tale autorità. Occorre ancora che le decisioni del Consiglio della Lega siano valide solo se prese in modo che escluda il sospetto che esse sono il risultato di do ut des tra membri piuttosto che di considerazioni di giustizia ed equità. II Consiglio dovrebbe limitarsi a prendere le decisioni necessarie a far valere verdetti giuridici o di commissioni tecniche o a promuovere l'arbitrato. Ma questi sono difetti che, ove esista o si sviluppi la comune determinazione a risolvere conflitti tra Stati in modo razionale, essa basterà a rimuovere; e tale comune determinazione si svilupperà a mano a rnano che l'opinione pubblica sarà educata a capire il terribile c_arattere dell'altra alternativa. Similmente non è certo soddisfacente nello Statuto attuale il diverso trattamento fatto alle grandi e alle piccole nazioni; ma _è già un grande progresso che nessuna nazione per quanto piccola sia preclusa dal dire le sue ragioni nelle questioni in cui è direttamente interessata: e che le piccole nazioni siano rappresentate nel Consiglio del-la Lega da delegati scelti in un èerto numero a turno dall~ssemblea della Lega stessa. D'altra parte occorre .riconoscere che nello stato attuale delle cose vi sono molte concepibili dispute sollevabili da piccoli Stati e che non sarebbero risolvibili, sia pur solo potenzialmente Bibnoteca Gino Bianco
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