134 LA CRITICA POLITICA russa polarizzata verso l'idea della pace. Il successo dei bolscevichi, r) che il 7 novembre si impadronirono del potere e iniziavano, subito dopo, decisamente, la politica di. pace con la Germania, appariva pertanto, a•i popoli dell'Europa occidentale, come un tradimento della causa per cui la rivoluzione di marzo èra stata salutata con tante speranze e con cos} accese simpatie, e i bolscevichi fur.ono giudicati usurpatori del potere e fedifraghi verso il loro stesso paese. * * * Ma questo giudizio appare sempre più de~tinato ad essere profondamente riveduto e corretto. Le testimonianze che giungono a chiarire il vero significato della rivoluzione di 1narzo a Pietrogrado, provano che la sollevazione di novembre era ·il naturale inevitabile complemento di quella precedente ; che il ritmo della prima rivolta era stato arrestato dal sollecito intervento della [)urna e degli uomini .più rappresentativi del liberalismo democratico, i quali s'erano sovrapposti all'esplosione del sentitnento popolare e avevano cercato di far deviare il corso naturale della rivoluzione, nella speranza di convogliarlo verso obiettivi nazionali ed imperialistici, identici a quelli perseguiti dal governo imperiale, e contro i quali la popolazione operaia e la guarnigione ribelle di Pietrogrado avevano fieramente manifestato avversione e ripugnanza. I caratt~ri della rivoluzione di marzo risultano evidenti nella limpida narrazione di Renzo Larco (La Russia e la sua rivoluzione, Bari, Laterza), che segue fedelmente il succedersi dei sanguinosi avvenimenti e delle tempestose giornate. In realtà la rivoluzione è l'opera di una folla anonima di operai, cui prontamente aderisce l'esercito, quella parte d~esercito che risiede nella capitale. Gli uomini dell' intelligenza, i cadetti, i democratici, non risultano presenti all' irosa chian1ata della popolazione operaia : essi invocano bensl, con telegrammi che restano senza risposta, dalla regolare autorità dello Zar, una iniziativa pacificatrice ; ma la sommossa c..9ntinua per le vie della grande città, all' infuori della loro iqfluenza . e della loro direttiva. Tumulti, conflitti, devastazioni, paralisi delle industrie; panico e disordine nelle sfere governative; i soldati rifiutano di sparare contro i ribelli. e gli ammutinati fanno causa comune con gli insorti ; i ministri fuggono, quando non sono catturàti ; i generali sono perseguitati o fucilati ; la città è alfine in balìa del disordine e della rivoluzione vittoriosa. Tutto questo è avvenuto all'infuori della Duma. La quale interviene quando già un Consiglio degli operai, l'embrione del Soviet, si è costituito ed accenna a raccogliere le file della insurrezione vittoriosa e a disciplinare gli sforzi del proletariato e della soldatesca che marciano per le vie della città all'ombra dei rossi vessilli. Il Governo provvisorio,· emanazione della Duma, presieduto dal principe Lwoff, e di cui il membro più rappresentativo è il ministr9 Miliukoff, si sostituisc_e Biblioteca Gino Bianco
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