Gli esordi della rivoluzione russa La prof onda avversione con cui fu seguito, dai governi e dalle classi dirigenti dell'Europa occidentale, lo sviluppo della rivoluzione russa, si spiega con--~un duplice ordine di motivi: anzitutto, le illusioni e le speranze esagerate diffuse, tra i popoli alleati del russo nello sforzo guerresco, allorquando si diffuse la notizia delle sanguinose giornate di marzo (1917) e del crollo subitaneo dei Romanoff: poi, la naturale preoccupazione dei ceti capitalistici e delle aristocrazie del denaro, uscite di tanto più pingui dal trambusto della lunga guerra, in presenza di un sistema · di governo che rinnegava, in teoria ed in pratica, i postulati della privata proprietà, per affermare quelli del comunismo e del livellamento sociale. Quando la popolazione operaia di Pietrogrado insorse, attirando nel vortice della dilagante sommossa la guarnigione della capitale russa, determinando la paralisi e la dispersionè degli usati strumenti della tirannide ?.arista, le nazioni belligeranti trovavansi ad uno dei momenti più crudeli della lunga fatica guerresca. I governi dell' Intesa propagarono fra i loro popoli e tra i loro eserciti il mito della rivoluzione, destinata a rinnovare e ad irrobustire la potenza offensiva, nonchè la forza di resistenza, del popolo russo: non soltanto perchè questa prospettiva era destinata a tener alte le forze morali delle popolazioni, che mai non dovevano dubitare dell'esito del conflitto, nè sospettare prossima la defezione della Russia: ma perchè questa era la genuina se pur fallace convinzione di quei Governi stranieri che, brigando e complottando a Pietrograd~, avevano affrettato il prorompere della rivoluzione, allo scopo di eliminare dal potere gli elementi dell'antica burocrazia imperiale accusata di germanofilia e per assicurare la direzione degli affari a quegli uomini di sinistra che deploravano da tempo l' insipienza del governo reazionario e la scarsa sensibilità patriottica dei circoli aulici. Il crescente sviluppo della rivoluzione doveva presto smentire quegli erronei presupposti: i quali, tuttavia, avevano gettato salde radici anche nelle menti più adusate all'interpretazione dei fenomeni politico-sociali, anche. tra quegli uo1nini che per ufficio e posizione meglio erano in grado di valutare la portata degli avvenimenti. Come ne fu prova manifesta il fatto che il ministro italiano degli esteri, on. Sidney Sonnino, nella seconda metà dell'ottobre 1917, cioè alla vigilia del trionfo di Lenin, si dava la pena di sollecitare le operazioni militari dell'esercito russo : quando l'esercito russo era in pieno sfacelo e la volontà della nazione Bibli.oteca Gino Bianco
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