REGIONALISMOITALIANO DI UNO SCRITTOREFRANCESE 129 strade ferrate. Inoltre tutta la storia d' Italia dimostra che è stato -sempre impossibile di far camminare insieme, sul cammino del progresso, l' Italia del nord e l' Italia del sud. Quando l' una progredisce, l'altra è in decadenza. Sono i due piatti d'una bilancia: l'uno sale e l'altro scende. La vallata del Po fa parte del sistema delP Europa centrale ; l' Italia del sud è il cominciamento dell'Oriente, Napoli è una città asiatica, il peristi- . lio dell'Oriente, la sorella di· Costantinopoli. Se ne vuol fare una città industriale. Quale utopia l Se voi considerate questo stato di cose, avete da un punto di vista filosofico, ragione di essere federalista. Queste difficoltà spiegano perchè è stato per l'Italia cosl penoso costituirsi in Stato unitario, con una capitale unica. Esse vi spiegano anche perchè la vita del nuovo regno è stata cos\ tempestosa. Voi avete tuttavia torto nel credere che il regime federalista possa in un avvenire poco lontano sostituirsi al regime. unitario. Io non lo credo>. Non sappiano se Guglielmo Ferrero sottoscriverebbe ancor oggi queste affermazioni, nè vogliamo indagarlo, giacchè non è questo lo scopo del presente articolo, ma non .possiamo non ricordare che egli è stato ben cattivo profeta in quella Europa giovine che egli medesimo ha dovuto, più tardi sconfessare come un fallo giovanile. Quel che ci importa di -rilevare, ora, è che uno scrittore straniero, che si occupa assai più di storia e di arte italiana anzichè di politica, sia giunto ad affermazioni regionaliste, quasi ricavandole dalle sue sole disinteressate osservazioni e meditazioni : bisogna leggere il capitolo del libro intitolato < La voce del Petrarca > in cui sono riassunte le idee del Maurel, per vedere con quanta penetrazione e con quanta -finezza egli veda il problema dell'Italia moderna. Ai primi tempi di Roma, egli osserva, la Repubblica non formava punto uno Stato unitario. Roma presiedeva ai destini generali della penisola, f!la essa lasciava ai municipi la loro intima indipendenza. L'Italia formava una federazione di repubbliche rurali di cui Roma era il legame e non la Dominatrice. L' Italia allora, il cui genio primitivo era nella federazione e non nell'unità, si agitò e si rivoltò ; le proclamazioni degli imperatori ad opera delle legioni non sono che l'espressione di questo genio; le repubbliche italiane protestarono contro l' unità imperiale. Furon esse che prevalsero quando cadde l' impero ed il papa divenne il campione della federazione, il sostegno della democrazia italiana ed il successo dell' idea guelfa : il successo dell' idea guelfa nacque appunto da questa conformità del guelfismo con le aspirazioni popolari. Per due volte, contro i Goti e i Longobardi, il Papa galvanizzò le repubbliche contro gli stranieri che ,; volevano risuscitare l' impero instaurando il regno. Il ~orto del Papato fu di chiamare i Franchi per questa liberazione, giacchè in tal modo esso veniva a riedificare .a profitto dell' impero e proprio quanto rVeUiva dal . distruggere. Con Carlomagno nasce il potere temporale che la Chiesa cercherà in ogni modo di mantenere. Ed ecco sorgere i Comuni la cui Biblioteca Gino Bianco
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