La Critica Politica - anno IV - n. 3 - 25 marzo 1924

126 LA CRITICA POLITICA • meno evidente tra fascismo e monarchia ·costituzionale. Che cosa ha significato, in fin dei conti, per la monarchia l'accettare il processo di costituzionalizzazione? Ha significato accettare, obtorto collo o no poco importa, i dati dello Stato moderno, il cui caposaldo essenzialissimo è l'eguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alle leggi, e contro il quale caposaldo appunto si sferra l'attacco centrale del fascismo. La politica ultraconservatrice che i fascisti fanno in materia tributaria, doganale, sociale, ecclesiastica, scolastica ecc. ecc., non caratterizza la loro formazione politica che se la si mette in accordo, sul comune piano d'un ritorno vero e proprio all'antico regime, col concetto e con la pratica < castale >, che essi hanno della società civile e dello Stato. Ecco il punto, caro Pierangeli 1 Il fascismo si vanta di avere sostituito, almeno al limite, lo Stato liberale con lo Stato fascista, ed esso, dal suo punto di vista, ha ben ragione di vantarsi : perchè lo Stato fascista è una concezione originale dello Stato e questa concezione da un paio d'anni vive e si muove, sulle nostre spalle, in carne ed ossa. L'esi- .stenza d'una forza armata di partito, l'uso dell'amnistia ( ricordate quella pagina di Tocqueville, dove è detto che comanda la società colui che giudica au criminel I) a favore degli appt1;rtenenti ai gruppi privilegiati, la proclamata detenzione del potere in forza delle asserite superiorità personali ,dei governanti che si costituiscono in aristocrazia, sono le prove più eloquenti, in mezzo a mille altre, che noi viviamo in una situazione preparlamentare, preliberale, pregiuridica, in una parola, prestatale. Lo Stato-partito, come il fascismo si arroga di fare e fa, è la negazione in atto dello .Stato moderno: il quale sia attivamente, perchè si comporta in modo eguale verso tutti i cittadini, sia passivamente, perchè è in modo eguale soggetto alla volontà di tutti i cittadini, è esteriore e superiore ai partiti: è di tutti ed è di nessuno; è tutto, appunto perchè è liberale e giuridico, fuorchè lo .Sta'to-casta e lo Stato partito. . Ora quale è il significato di questa nostra originalità politica, che ci distingue profondamente p. es. dalla democrazia inglese e francese, e ci .raccosta, invece, più. del necessario, alle formazioni politiche. spagnole -e balcaniche ? Per i fascisti è presto fatto : questa trasformazione dello Stato è un passo in avanti, è il gran passo in avanti, ~ anzi, esso solo tutta la " rivoluzione"; e, detto questo, essi sono a posto. Ma per voi non può essere dubbio che tutto ciò non sia invece altro che un impressionante fenomeno di attardatezza politica, che ha le sue ragioni in quella ·stessa composizione storica che ha frustrato fino ad ora ogni tentativo repubblicano, e che deve essere rimosso e lo sarà via via che la nostra cre- ·scente civiltà politica lo consente. Non è, però, possibile immaginare che il processo della nostra occidentalizzazione politica si faccia in forme troppo diverse di quella attraversata dai popoli che ci hanno preceduto; questi, ·dall'Inghilterra precorritrice alla Germania democratica del-dopoguerra, hanno tutti fatto uso, nel loro sviluppo, della formazione dello Stato moderno; ,ed è questo anche lo scopo, storicamente giustificato, che una democra- _zia italiana deve e può oggi proporsi. Non è certo questo obiettivo, la formazione d'uno Stato moderno, l'ultima Thule di uno syiluppo democratico: e ·sono d'accordo anch'io, nel credere, (l' ho scritto, nell'articolo che voi com- -.battete, quando vi ho ravvisato un connotato di < popoli ~inorenni >) che si -Biblioteca Gino Bianco

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