CAMBI E BILANCI 117 Ma, intanto che lo spettro pauroso del disavanzo si è di nuovo affacciato sull'orizzonte della finanza italiana, non occorre immaginare una fantastica campagna del dollaro contro le monete europee in genere, per spiegare l'avvenuto peggioramento dei nostri cambi non solo per rispetto al dollaro, ma anche alla sterlina, al franco svizzero, al fiorino olandese. È stato pure notato come un elemento collaterale del diminuito nostro credito nazionale nel giudizio degli strànieri il recente prestito di 400 Milioni di lire accordato dall' Italia alla Polonia. Si disse a tutta prima che il Governo italiano non entrava per nulla in quel prestito, tutta la sua opera e responsabilità essendosi limitata a dare l'autorizzazione necessaria all'Istituto di credito (la < Banca Commerciale Italiana >) che lo ha contrattato a condizioni, per quanto è dato sapere, per esso assai vantaggiose. Ma, in seguito, si è saputo per un comunicato ufficiale che il Governo italiano < oltre a dare il suo assenso alla emissione in Italia del · prestito polacco, ha ritenuto di poter concedere in favore dei futuri portatori del prestito stesso una garanzia sussidiaria che assicuri il serzizio del prestito in caso di speciali evenienze > vale a dire < nel caso in cui, a seguito di una invasione armata del territorio della Repubblica polacca o in conseguenza diretta di un tale evento, il Governo polacco non si trovi in grado di fare il servizio del prestito regolarmente e interamente>. Speriamo pure col Govèrno italiano che una simile evenienza non abbia mai da avverarsi e che la garanzia sussidiaria imposta ai contribuenti italiani, senza il loro consenso, pel prestito polacco non debba mai diventare operativa. Essa però esiste ed esisterà per tutta la durata del prestito allo stato , potenziale. È quindi logico ed ovvio che, secondo le vicende della politica europea, in cui per adesso la Polonia è -tutt'altro che un elemento sicuro d'ordine e di stabilità pacifica, la garanzia data pel prestito polacco diventi d'ora innanzi, sia pure in moderata misura, un coefficiente di diminuzione per la valutazione internazionale del suo credito finanziario dell' Italia e del cambio della lira colle monete non avariate da una eccessiva emissione di biglietti a corso forzato. Perchè un paese possa condurre a compimento l'opera aspra e faticosa della sua restaurazione finanziaria la condizione prima è che esso non faccia una politica interna ed esterna sproporzionata alle sue forze e pos~ibilità economiche. Uno Stato che non è in grado di liberarsi quanto meno dalla forma - pessima degli indebitamenti - quella soltanto in apparenza gratuita di una gravosissima circolazione cartacea per cui la sua moneta si trova a valere effettivamente meno del quarto della sua legale parità aurea - e che ciò nonostante si rende garante e mallevadore di debiti incontrati da altri Stati ancora più dissestati, deve prepararsi a vedere il st:o credito Biblioteca Gino Bianco
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