BANCA ED INDUSTRIA 55 campo della produzione e della distribuzione dell'energia elettrica, e che perciò attraverso la Commerciale si sia attuato quel monopolio nazionale che da alcuni anni era invocato dai maggiori esponenti di tale industria. La sola Società Ad'riatica di Elettricità, per citare un solo ese~pio, con 100 milioni di ca_pitale, domina completamente la Società de] Cellina, la Idroelettrica Veneta e la Elettrica Milani con un capitale complessivo di 109 milioni ; 15 soèietà di distribuzione, con 98 milioni di capitale, per .una zona estesissima che dal Carso si spinge fino a Ravenna e Forlì. .. Oltre a questo che è il suo dominio ormai incontrastato, l'Adriatica è largamente interessata, fra le molte altre industrie, nella Società Bolognese di Elettricità, nella Idroelettrica Alto Savio, nella· Società Forze Idrauliche della Sila, nella Società Elettrica Coloniale. Poi eh è tutte le altre imprese elettriche descritte nell'opuscolo della Commerciale seguono più o meno la stessa strada della Adriatica, è evidente che il loro miliardo di capitale deve moltiplicarsi e non deve restare molto al disotto dei 2147 milioni messi insieme dalle 184 soèietà anonime registrate per questo ramo di industrie al 30 giugno 1923. * * * Risulta dunque chiarissimo che il metodo seguito dalla Banca· Commerciale è stato quello di preferire nei suoi finanziamenti quelle industrie che iosse possibile raggruppare avviandole in tal modo alla conquista di una posizione di monopolio, e eh' essa ritenne più agevole di raggiungere questo fine nelle industrie dove la coordinazione degli sforzi è imposta oltre che da ragioni economiche e· finanziarie, anche da ragioni tecniche, ed in· quelle industrie prevalentemente politiche, dove soltanto l'unione delle forze maggiori permetteva di esercitare la necessaria pressione sull'opinione pubblica e sugli organi statali. Dal punto di vista dell' interesse della Banca il sistema può forse essere utile od anche necessario. Quando essa. estende di preferenza i suoi finanziamenti a tutte le imprese principali che esercitano uno stessò ramo d' industria, e colloca nei consigli d'amministrazione di ciascuna società i propri uomini di fiducia, essa compie in forma indiretta queII' opera di concentrazione orizzontale che in altri paesi, più avanti dell' Italia nello sviluppo del grande capitalismo, è compiuta dagli stessi industriali ; e riuscendo per tale via ad eliminare concorrenze ed interferenze dannose alla maggior parte delle imprese finanziate, può darsi che essa tu- • teli efficacemente il proprio interesse e quello dei propri depositanti. Cos} pure in un paese dove le imprese di proporzioni più collossali e che più frequentemente ed in maggior misµra devono ricorrere a finanziamen_ti di lunga durata sono anche quelle che hanno maggiore bisogno degli aiuti dello Stato, è purtroppo naturale che I' Istituto di Credito chiamato a compiere tali finanziamenti e ad immobilizzare per essi .Bi lioteca Gino Bi 9 nco . . '
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