AZIONE REGIONALISTA 95 ta voleva essere un tentativo di adattare la scuola elementare alle tradizioni, alla storia, alla vita della regione. Oggi, a distanza di poco più di un anno, si pres'enta come il tipo ufficiale del libro sussidiario per la coltura regionale nelle scuole elementari, che servirà cioè di modello alle pubblicazioni che si faranno per gli scolari di ciascuna delle regioni d'Italia. Il successo di questa pubblicazione è anche un indiscutibile successo dell'idea regionalista. Senza di essa, probabilmente, non si sarebbe veduto con altrettanta evidenza l'importanza che la regione può avere nella formazione della coltura e quanti utili elementi didattici fosse possibile cavarne. La dimostrazione pratica val sempre più della teoria. E questo Almanacco ha portato nell' indirizzo pedagogico una vera rivoluzione. Lo stesso Lombardo Radice - ele• vato da Gentile, con il fascismo, alla direzione ·delle scuole elementari del Regno - pur avendo avuto la intuizione de!la importanza pedagogica della regione, avrebbe ora esitato ad assegnare nella scuola un posto alla regione se l'idea non avesse trovato in un giovane scrittore siciliano, Francesco Lanza, l'uomo che sapesse darle forma di pratica a_ttuazione. - Questo altcanacco presenta tutti i requisiti di un ottimo libro di lettura per lo scolaro delle scuole elementari. Pensato e scritto per la Sicilia - anzi per i contadini della Sicilia - non poteva essere fatto meglio o diversamente. Si vede, leggendolo, che chi lo ha compilato ha .cercato di vivere la vita locale quotidiana per trarre da essa tutto ciò che servisse ad interessare e ad avvincere l'attenzione del contadino siciliano, parlando al suo spirito, educandolo e preparandolo alla vita dei campi. I proverbi, i motti, i consigli che traggono dalla lunga esperienza o che vengono dalla tradizione o dal1' insegnamento religioso ricorrono non freddi e isolati ma come parte viva integrante di più lungo discorso: nè sarebbe stato possibile che àltri avesse compilato questo Almanacco, il quale non fosse nato, vissuto e sopratutto non avesse sentito la Sicilia. Appunto per ciò - perchè questo Almanacco fu fatto cosl e in questa forma pensato in quanto doveva servire al popolo di Sicilia - occorre che chi si accinge a fare qualche cosa del genere per altre regioni, lo tenga per modello cori senso di relatività. Non pensi, cioè, che basti cambiare qualche cosa, sostituire i nomi là dove, ad esempio, si dice Sicilia e Siciliani e le notizie riferentesi alla regione per ~ver fatto opera apprezzabile o anche utile. La preparazione di volumetti consimili per altre regioni d' Italia richiede solo in chi vi si accinge eguale coscienza, uguali preoccupazioni di chi compilò questo almanacco. E uguale senso di originalità, giacchè ogni volumetto (non è BibliotecaG· ino Bianco ✓ detto, infatti che la forma dell'Almanacco sia ovunque adattabile e consigliabile) deve essere cosa diyersa, come diverse sono le regioni e le tradizioni e le abitudini locali. < Il pericolo è ora - ci scrive il prof. Crocioni a proposito della nostra nota su la Regione nella scuola - che si faccia male ciò che dovrebbe esser fatto bene per dare buon frutto >. I programmi e le prescrizioni didattiche per le scuole elementari banno indicato nell' Almanacco per la Sicilia il modello del libro regionale sussidiario. E a copiare il modello s'affrettano già < molti incompetenti> che forse non avevano mai pensato che la regione esistesse o fosse meritevole di esistere. Noi pensiamo che bisogna impedire, intanto, il pericolo maggiore: che il libro regionale per il Veneto esca fuori da un siciliano o che un maest-ro piemontese prepari quello per la Sardegna. Bisognerebbe anzi che per iniziative regionali si facessero concorsi a premio per il miglior libro regionale. Ciò per quanto ha riguardo al libro regionale di lettura. Ma la Regione dovrebbe essere anche oggetto di studio particolare, almeno nelle ultime due classi elementari e nelle prime classi delle scuole secondarie. Occorre per ciò su ogni Regione avere anche una pubblicazione più completa. (in cui storia, geografia, economia, arte, letteratura regionali trovino sufficente illustrazione) che sia, al tempo stesso, oggetto di studio per gli scolari e di consultazione per tutti. I regionalisti corsi, l' Italia e la Francia. La nostra rivista è stata la prima in Italia a occuparsi e a far conoscere il movimento regionalista corso, che interessa allo stesso modo noi e la Francia. Gli scritti del nostro Bellieni hanno avuto il merito di farsi discutere dalla stampa francese, la quale si accorge ora che esiste per la Francia un problema corso che deve essere risolto in senso favorevole alle più legittime aspirazioni dell'isola, e anche quello di commovere la stampa nazionalista italiana il cui intervento nella questione potrebbe riuscire più nocivo che utile, perchè destinato a fomentare tra la nazione vicina e la nostra motivi di dissenso e di sospetto piuttosto che di cordialità e di amicizia. La Corsica potrebbe, invece, esser un elemento di utile intesa e di efficace cooperazione tra la Francia e l'Italia. Gli autonomisti corsi vedono chiaramente il problema della loro isola e lo impostano in un modo assai pratico e realistico. La Muvra di Aiaccio - giornale dei corsisti - ha pubblicato a tale riguardo un articolo di Paulu Orsoni (dicembre 1923) che merita di essere meditato. Lo riproduciamo nella parte essenziale, sicuri di fare cosa gradita ai nostri lettori oltrechè utile.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==