La Critica Politica - anno IV - n. 2 - 25 febbraio 1924

92 LA CRITICA POLITICA .. sua stessa ragion d'essere ci impongono ben altre considerazioni. Da sei anni la vita politica dell' Italia si svolge fra un continuo susseguirsi di violenze e di fatti anormali : la crisi sociale che in tutti gli Stati usciti vincitori dalla guerra si è mantenuta nei limiti della vita civile e dell'ordinaria lotta' politica, ha provocato fra di noi avvenimenti gravissimi che hanno turbato e turbano tuttora profondamente l' animo e gli interessi della grande maggioranza della popolazione. Voi dovete quindi proporvi il problema se l' attualè costituzione dello Stato italiano sia la più adatta a garantire il tranquillo svolgimento della lotta politica e l'intervento tempestivo della maggioranza dei cittadini nel governo dello Stato. Per mesi e mesi l'Italia ha boccheggiato nel sangue e nella polvere della guerra civile senza che al popolo sia mai stato possibile di far sentire in _una forma efficace, pacifica e rispettata da tutti il peso della sua volontà e dei suoi interessi. Le crisi si sono susseguite alle crisi mentre nei corridoi di Montecit9rio l'oligarchia parlamentare tesseva ambiguamente le sue trame; ma alla nazione -- stremata· non era offerta alcuna possibilità di ·una soluzione giusta e pacifica. Da questa condizione di cose è sorta rapida, fulminea, fatale la dittatura: sbocco logico di un regime politico che ha mortificato e sviato per sessant'anni le forze vive della nazione ricattando con l' esigenza pregiudiziale dell' unità il movimento popolare e repubblicano anteriore al 1870, corrompendo l'organizzazione operaia, lusingando tutte le aspirazioni mediocri, quietistiche e bottegaie della borghesia italiana. La dittatura fascista non è nella vita nazionale una creazione impr(?vvisa: la sua ragion d'essere, le sue radici spirituali si perdono nel malcostume politico del nostro popolo e nella sua attuale difficoltà a governarsi dignitosamente e liberamente: difficoltà tutt'altro che costituzionale ma favorita dal. sistema di governo avente il privilegio ereditario al suo vertice, oligarchico, parlamentaristico, accentrato in poche funzioni e in pochi organismi. In questo ambiente artificioso e malsano il movimento operaio ha perduto presto le caratteristiche volontarie e quasi eroiche dei primi tempi : si è imbastardito in un'organizzazione burocratica, ha chiesto allo Statò, attraverso la mediazione politica <lel Partito che pretendeva di rappresentarlo, i suoi mezzi di vita e di sviluppo ed è pietosamente finito nelle mani degli organizzatori fascisti. .. LAVORATORI, COMBATTENTI I Non questo, certo, è stato il fine per cui migliaia e migliaia di italiani hanno affrontato i tormenti e le sofferenze del risorgimento nazionale ; non per questo, sopratutto, si è battuta la giovinezza del popolo nostro e sono caduti, nel buio delle trincee e nelle voragini tempestose degli assalti, i nostri seicentomila morti. Qué'i morti ci direbbero certamente, se potessero per un momento far giungere a noi la loro voce, che un breve periodo di aberrazione di una parte dei loro fratelli rimasti in vita, esasperati dalle sofferenze subite, tormentati dalla coscienza di infinite ingiustizie ed avvelenati dal disorientamento morale del dopo guerra, non può non deve esser pagato dalla schiavitù di tutto un popolo. Sia data all'Italia la pace libera e giusta di cui va in cerca da sei lunghi anni : il paese governi il paese ! Viva l' Italia ! Viva· 1a Repubblica ! LA DIREZIONE DEL~PARTITO REPUBBLICANO -ITALIANO BibliotecaGino Bianco

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