La Critica Politica - anno IV - n. 2 - 25 febbraio 1924

CARLO CATTANEO E LA " BIBLIOTECA POLITICA ITALIANA " 89 da considerarsi distinti in due categorie, l'una col compito di provvedere alla amministrazione, l'altra con attribuzioni di natura puramente scientifica o colturale, o archivistica che dir si voglia, risulta anche dal fatto che la società contava un procuratore, un cassiere ed un segretario, carica - quest'ultima - attribuita ad Alessandro Repetti forse in considerazione del fatto che sulle opere rilevate prima dal Daelli e poi, ora, dalla nuova società, egli doveva conservare dei diritti. La data di tale documento non può essere, come ho già avvertito, che o la fine del 1852 o i primi tre mesi del 1853, perchè vi si parla delle Carte segrete e atti officiali della Polizia Austriaca in Italia dal 4 giugno 1814 al 22 marzo 1848, edite nel 1851-52, delle copie degli atti del Governo Provvisorio di Milano, acquisite alle filze dei documenti per i volumi dell'Archivio Triennale, delle Carte segrete della Polizia Austriaca in Italia estratte dall'Archivio di Venezia, pubblicate nel 1851-52, ecc. Certamente questa Biblioteca Politica Italiana rimase allo stato di , progetto, perchè com'è noto, la rivoluzione del 6 febbraio 1853 in Milano, e l'attentato del Libeny contro Francesco Giuseppe il 18 di quello stesso mese indussero il governo austriaco a riprendere con rinnovata ferocia la reazione, mandando a morte nuovi patrioti a Mantova e in Milano ed istituendo il blocco del canton Ticino. Sul disgraziato paese passò allora come un vento gelido di morte, la Tipografia Elvetica ricevette l'ultimo ,colpo e non potè neppur terminare la confezione dei ire volumi delle Carte· segrete .... es/ratte dall'Archivio di Venezia, i cui esemplari andarono tutti dispersi, meno qualcuno che servì poi alla ristampa eseguitane· tra il 1860 e il 1865 dal Daelli quando era l'editore del Politecnico (1). Fra il 1narzo e il giugno del 1853 è da collocare il Progetto di invito alla istituzione d'una Biblioteca Politica Italiana, già ricordato. · Questa iniziativa costituisce pertanto l'ultimo tentativo fatto dagli esuli . , per mantenere accesa la fucina di nazionalità e di patriottismo creatasi in Capolago; si credette, trasformando l'azienda di Alessandro Repetti, quando lo stampare era diventato impossibile per gli intralci messi dal1' Austria al commercio librario, di rimediarvi creando un' in1presa a compartecipazione plurina e che il chiamare molti in un pubblico locale a leggere i libri stampati o raccolti già dalla Tipografia Elvetica potesse non del tutto far cessare la propaganda patriottica dell'Elvetica. Ma lo sconforto che la delusione portò nell'animo dei generosi fondatori della Biblioteca Politica Italiana era in parte ingiustificato, perchè ormai l'Elvetica di Capolago, come le Tipografie Ciani, Ruggia e Vianelli di Lugano, come la _Bonarnici di Losanna, e quelle Meline Cans e Stienon di Bruxelles, e quelle Allard, Barrois, Baudry, Cherbuliez, Courlet, Crapelet, Delay, Didot, (1) V. ALESSANDRO CASATI: La letteratura politica e il giornalismo in Lombardia. In La .Critica, 1912, maggio, pag. 208 e segg. Bib.HotecaGino Bianco

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