La Critica Politica - anno IV - n. 2 - 25 febbraio 1924

GLI SLAVI NELLA NUOVA EUROPA 81 segnante, ecco, che ha dovuto patire la' sconfitta e neppure fu la capacità d'organizzazione sufficiente ad aiutare la Germania. La pura intellettualità non è ancor educazione e neppure rinnovamento morale oggi tanto necessario a tutti i popoli. Il nostro vecchio re boemo nazionale Giorgio Podjebrad predicava nel suo programma la pace eterna tra i popoli e ciò in seguito alle guerre hussite che scossero l'Europa alla sua epoca. La guerra del 1914 non scosse solo l'Europa, ma l' intera umanità ed io credo fermamente che raramente nella storia si presentò occasione migliore per la realizzazione di quelli ideali che ispirarono l'antico programma del re Giorgio. Perchè questi ideali dovrebbero essere fine ad ogni singolo individuo e ad ogni nazione. · Traduzione di Miro Scbwarz. T. G.MASARYK LA FABBRICA DELLE LEGGI Rastignac, che da anni è· tenace nel suo antiparlamentarismo, ricordava testè la lenta elaborazione delle disposizioni legislative affidata in Inghilterra alla magistratura ed, elogiando la saggezza di questo sistema, lo contrapponeva a quello di provvedere alla formazione legislativa a mezzo dei parlamenti, per concludere che non è un grave male il ridurre al minimo in Italia l' attività del Parlamento, fabbrica di leggi. Contrarii ad ogni illusionismo riformista e alla pretesa di disciplinare con leggi di carta il flusso della vita reale, saremmo d'accordo col forte pubblicista, se pericolo ben maggiore di quello del Parlamento legiferante non fosse la Burocrazia legiferante. I Parlamenti per metter fuori una legge debbono di regola seguire una procedura defaticante : hanno bisogno di mesi di elaborazione prima di mettere nella vetrina della Gazzetta Ufficiale il loro prodotto finito; ma la burocrazia, da quando si è messa a legiferare direttamente, non ha più freni, e ti partorisce leggi, regolamenti, decreti in poche ore come se nulla fosse. Ogni numero della Gazzetta Ufficiale contiene qualche mezza dozzina di nuovi decreti, con i quali si pretende dar fondo all'universo nei campi più svariati, obbedendo a prevenzioni te0riche in contrasto con la realtà· o a interessi particolari in contrasto con quelli generali. Questa monotona pioggia di provvidenze legislative e regolamentari non fa che creare nuovi organismi burocratici, nuove funzioni ispettive, nuove occasioni a spese improduttive, accrescendo il viluppo parassitario in cui si dibatte l'economià italiana. Se il senatore Morello prendesse l'abitudine di leggere i 'sommarii della Gazzetta Ufficiale dopo un mese soltanto invocherebbe la riapertura del Parlamento per arrestare il flusso continuo di Decreti con cui la Burocrazia legiferante inonda l'Italia, anche dopo la.•..Rivoluzione fascista. _ Biblioteca Gino ■ 1anco ·

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